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No Tav. Assedio al fortino. Anonymous contro il governo

20.10 –  Turi Vaccaro, un pacifista di origine siciliana che simpatizza con i No Tav ed oggi ha partecipato alla mobilitazione a Giaglione, poco fa si è arrampicato sullo stesso traliccio dell’alta tensione da cui è caduto lunedì scorso Luca Abbà, davanti alla baita Clarea, per molto tempo presidio fisso dei No Tav fino a quando non è stata sgomberata e recintata dalla Ltf con l’aiuto delle forze di occupazione. Appena Vaccaro è salito sul traliccio la corrente è stata staccata. Sul posto sono arrivati polizia, 118 e vigili del fuoco. Due attivisti No Tav sono stati chiamati per intavolare un colloquio con Vaccaro, capirne le intenzioni ed eventualmente convincerlo a scendere.

19.05 – Oggi pomeriggio allo Stadio Olimpico, durante il derby di calcio tra Roma e Lazio, alcuni tifosi romanisti hanno esposto uno striscione No Tav che diceva: “Difendi la tua terra dalla democrazia che uccide. Daje Luca No Tav”.

18.55 – Anonymous ha colpito anche il sito della società Lyon Turin Ferroviaire (LTF) che ora è inaccessibile così come il sito del ministero degli interni italiano e quello del governo italiano.

18.40 – «Il governo mostra sulla vicenda della Valle di Susa il suo volto autoritario: di fronte alla richiesta di fermare i lavori e discutere sa dire solo una cosa: andremo avanti. Un governo che ha orecchie solo per la Merkel e per i banchieri, totalmente incapace di ascoltare il popolo italiano». Lo afferma il segretario del Prc Paolo Ferrero. «Perfettamente in linea con il governo, il tecnico Mario Virano, che ha pronunciato parole indecenti e gravissime. Cosa ne sa Virano di infiltrazioni? È forse un investigatore della polizia o un magistrato? Virano ha un obiettivo solo, quello di fare la Tav a qualsiasi costo e in qualsiasi condizione: per questo non ha mai preso in considerazione le argomentazioni tecniche dei comitati contro la Tav e non disdegna oggi alimentare una campagna di criminalizzazione del movimento finalizzato a trasformare la Val di Susa in un problema di ordine pubblico. È impressionante che le forze politiche presenti in parlamento, a partire dal Pd -conclude Ferrero- siano incapaci di dire l’unica parola sensata che andrebbe pronunciata: riaprire la trattativa».

18.25– Anonymous torna a schierarsi a favore del movimento No Tav attaccando il sito del Governo italiano e del ministero degli Interni. Nel comunicato di rivendicazione si legge che “Anonymous ancora una volta si schiera a favore dei manifestanti in Val Susa, con la volontà di mostrare la nostra volontà ad Alberto Perino, leader NO-TAV che presto avvierà un corteo nel tentativo di raggiungere la Valle di Clarea delimitata dai recinti delle linee ad alta velocità. Vogliamo inoltre manifestare il nostro dissenso per la proposta di processare i manifestanti della Val Susa come ASSOCIAZIONE A DELINQUERE, quando l’esprimere il proprio dissenso in uno stato democratico dovrebbe essere considerato legittimo, considerando che è tipico di uno stato fascista utilizzare leggi persecutorie per sedare le proteste e i dissensi popolari o politici. Riteniamo che l’attenzione mediatica dovrebbe essere maggiormente centrata su questi gravi problemi. Pertanto Anonymous ha deciso di rendere inaccessibili governo.it e interno.it a partire dalle 17:50 di oggi fino alle prossime ore. Come sempre, questo attacco non è attuo a causare un disservizio ma ad incentrare l’attenzione mediatica sugli eventi in corso”

18.17 – Il Movimento 5 Stelle dice no all’idea delle misure fiscali in favore della Valle di Susa. «Mi sembra – afferma il capogruppo dei 5 Stelle nel Consiglio regionale del Piemonte, Davide Bono – che eventuali vantaggi fiscali per i valsusini graverebbero sulle tasche di tutti i contribuenti e avrebbero il solo scopo di comperare il consenso di quelli che ci possono cascare». «Se un’opera è utile – sostiene Bono – si realizza, senza compensazioni e senza sgravi. Altrimenti non si fa». «In Regione Piemonte – ricorda il consigliere – è stata fatta la legge sulle grandi opere, che secondo i proponenti avrebbe dovuto avvantaggiare il territorio con ricadute positive. Noi l’abbiamo osteggiata in tutti i modi, perchè è uno specchietto per le allodole. Con la Tav in Valle di Susa si vedrebbero solo le ricadute negative di 20 anni di cantiere: inquinamento e penalizzazione del turismo. Non ci vengano a dire che gli operai vanno negli alberghi, non si è mai visto. Finora negli alberghi della Valle ci sono andate solo le forze ordine. Gli operatori del turismo – conclude – dovrebbero ringraziare di questo il movimento No Tav».

18.15 – «Valuteremo con i nostri avvocati. Se ci sono gli estremi, quereleremo». Così Alberto Perino commenta le dichiarazioni di Mario Virano sulla presenza di «infiltrati» nel Movimento No Tav. 

18.10 – Un nuovo presidio è stato formato da almeno un migliaio di No Tav a Giaglione dopo la manifestazione che si è svolta nei boschi che circondano la vicina Valle Clarea, nei pressi del “cantiere” dell’alta velocità Torino-Lione, in realtà un fortino difeso dalla forze di occupazione. Nessun contatto con la Polizia presente comunque in forze. Al presidio è stato improvvisato un concerto di musica folk e molte persone ballano nel campo sportivo.

18.05 – «È stata una bellissima giornata, abbiamo dimostrato che se avessimo voluto saremmo arrivati al cantiere ma non lo abbiamo fatto perchè oggi non ci interessava. E faremo così ancora molte volte e prima o poi andremo avanti e entreremo». Alberto Perino commenta così la giornata di mobilitazione di oggi in Val di Susa in cui circa un migliaio di persone che si erano ritrovate al campo sportivo di Giaglione (Torino) per una polentata, hanno poi dato vita a un corteo sul sentiero che porta verso la nuova area di cantiere, fermandosi a un betafence che hanno presidiato per due ore. Ora i manifestanti sono tornati al campo sportivo di Giaglione dove è in corso un corcerto con canti e balli popolari.

17.49 – «Valuteremo quello che ha detto con gli avvocati e se ci sono gli estremi lo quereleremo». Risponde con queste parole da Giaglione Alberto Perino, uno dei portavoce dei No Tav, sulle dichiarazioni fatte oggi da Mario Virano, commissario straordinario del governo per la Torino-Lione, che alla trasmissione «in 1/2 ora» su Rai Tre ha detto che «il comitato che dirige il movimento regola il rubinetto della violenza secondo una lucida convenienza valutata occasionalmente di caso in caso». 

17.15 – Luca Abbà, l’attivista no tav caduto lunedì scorso da un traliccio dell’alta tensione in Val Susa dopo esser rimasto folgorato nel tentativo di sfuggire a un rocciatore dei Carabinieri e sottoposto venerdì scorso ad un lungo intervento chirurgico «mostra una lenta e progressiva ripresa di reattività anche se non è ancora in grado di comprendere e di parlare». È quanto riferiscono i sanitari del Cto, l’ospedale dove Abbà è tuttora ricoverato in prognosi riservata nel reparto rianimazione. «La lunghezza dei tempi di risveglio è anche condizionata dal fatto -spiegano i sanitari- che il paziente sta uscendo da una lunga sedazione anche a seguiito di un trauma cranico. I segnali clinici sono sempre stati concordi nella direzione di un miglioramento e questo permette di mantenere il cauto ottimismo dei medici», concludono i sanitari.

16.03– «Non penso abbia senso lanciare proclami di marce a favore della Tav in Valle di Susa, sarebbe un inutile regalo agli estremisti No Tav»: così il parlamentare del Partito Democratico Stefano Esposito, da sempre un pasdaran della Tav, commenta l’ipotesi che gli amministratori favorevoli alla Torino-Lione scendano in strada per manifestare per quella che alcuni hanno definito una riedizione pro Tav della marcia dei 40 mila pro Fiat. «Il nostro compito – dice Esposito – è avere una linea molto ferma e dura nei confronti di chi utilizza la violenza per protestare, e nello stesso tempo non fare nulla che possa essere usato per aumentare il clima di tensione». O forse ha paura che la marcia vada deserta?

15.30 – Ha cominciato lo sciopero della fame Tobia Imperato, l’esponente anarchico torinese arrestato il 26 gennaio nell’inchiesta sugli scontri in Valle di Susa dell’estate scorsa fra No Tav e forze di occupazione. Lo ha comunicato il suo legale, Claudio Novaro, oggi al raduno di Giaglione (Torino). Imperato, che ora si trova agli arresti domiciliari, con lo sciopero della fame protesta contro i divieti di colloquio che gli sono stati imposti dal tribunale. «È stato arrestato – ha detto Alberto Perino – con l’accusa di avere preso un poliziotto per un braccio. In realtà, visto che non potevano arrestarlo perchè aveva scritto un libro (»Le scarpe dei suicidi«, che racconta di un’inchiesta della magistratura degli anni ’90 e della morte di due compagni – ndr), lo hanno arrestato perchè è Tobia Imperato. Questa è la repressione. Sappiatelo». 

15.18 – Il corteo è arrivato a un new jersey posto dalle forze dell’ordine sul sentiero che porta verso l’area di cantiere e scandiscono slogan contro la Tav e di solidarietà con Luca Abbà. Alcuni di loro hanno simbolicamente tagliato con delle tronchesine il filo spinato davanti alla barriera, presidiata dalle forze di occupazione in tenuta antisommossa.

14.48 –  «Caro Monti dei valsusini non hai capito nulla: il popolo della Val di Susa è duro come dei martelli, anzi io dico duro come delle mazze». Lo ha detto Alberto Perino dal palco di Giaglione poco prima che partisse la passeggiata No Tav verso il cantiere della Torino-Lione. «Siamo qui – ha detto Perino – anche per dimostrare che la Valle è nostra: andremo nei nostri boschi. L’ordinanza prefettizia scadeva ieri – ha sottolineato – e oggi i new jersey che troveremo sulla strada sono illegali. Oggi non andremo a battagliare – ha precisato – andremo a ficcare il naso, a vedere cos’hanno combinato alla Valle. Sarà una giornata tranquilla – ha assicurato – ma torneremo a fare altre cose». «Noi nn ci facciamo spaventare». «Andremo in là tranquillamente, colorati e allegri dimostrando che il popolo No Tav sa comportarsi bene». Il corteo è partito diretto verso la baita Clarea, che oggi si trova all’interno delle nuove recinzioni del cantiere. 

12.11 – Il movimento No Tav si «autoaccredita» come rappresentante degli interessi della Valsusa ma molte comunità locali sono a favore della linea a alta velocità. Lo afferma il ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, in un’intervista al «Messaggero». «Siamo alle prese con una protesta di un Comitato che si autoaccredita come rappresentante della Valsusa e non tiene conto che la prima valutazione di impatto ambientale è iniziata nel 2003. Il progetto attuale è radicalmente diverso da quello iniziale». Clini assicura che non c’è alcun pericolo e che «i rischi per l’ambiente sono stati minimizzati e i vantaggi ambientali sono superiori e migliorano la situazione che ora poggia su un rete ferroviaria costruita nel 1857. Chi protesta contro questo progetto a nome della comunità della Valsusa, rappresenta una comunità diversa da quella che a suo tempo ottenne, giustamente, una modifica del progetto. I due comuni interessati da questa opera sono a favore dell’opera. Susa diventerà un hub, una stazione internazionale e uno snodo di scambi di comunicazione e di turismo. Mi chiedo chi pensano di rappresentare i No Tav». «Nel corso degli anni -prosegue Clini- il movimento No Tav ha perso la connotazione di movimento legato a un progetto ed è diventato il simbolo di una identità politica antagonista», ostile «al modello di sviluppo. Di fatto non si contesta più il progetto o alcune parti di esso, ma lo si contesta in sè. Si è arrivati a dire che questa rete non serve perchè i traffici sono crollati, senza dire che la ferrovia del 1857 non è in grado di reggere il carico del trasporto merci del duemila e i container sono più grandi della galleria che è stata riadattata, ma i lavori hanno comportato la riduzione dei flussi delle merci che nel frattempo hanno trovato altre strade». 

11.22 – Misure fiscali e compensazioni per il territorio: è la proposta che lancia oggi il presidente della Regione Piemonte, il leghista Roberto Cota, per la Val di Susa. Secondo Cota, «bisogna mettere in campo un pacchetto di compensazioni per il territorio che riguardino la linea storica, il nodo ferroviario di Torino ed alcune opere che interessano i Comuni». «Inoltre – aggiunge il governatore del Piemonte – servirebbero misure di carattere fiscale da accompagnare alla realizzazione dell’opera». «La Val di Susa – conclude Cota – esce da anni di deindustrializzazione selvaggia e la Tav deve essere un’importante occasione di sviluppo». 

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