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Marzo. I territori si riprendono il presente e il futuro

Marzo non annuncia solo primavera ma conflitto e riconquista di dignità e democrazia. Nelle prossime settimane infatti è stata chiamata una mobilitazione in tre punti significativi dell’agenda che oppone le popolazioni ai poteri forti, i territori alle grandi opere devastanti. Dal Ponte sullo Stretto alla Tav per finire al Muos di Niscemi, il lavorìo e la resistenza dei comitati e dei movimenti si riprende la parola approfittando – giustamente – delle difficoltà delle classi dirigenti in questa fase. Un invito a partecipare, per dare una lezione, in tutti i sensi.
Il 16 marzo a manifestazione a Messina per chiudere definitivamente la partita del Ponte sullo Stretto e continuare le lotte per la Rinascita del Territorio, ribadendo la necessità di sopprimere la Stretto di Messina Spa, il recesso dal contratto con Eurolink (General Contractor per la progettazione e costruzione del Ponte), il non riconoscimento di alcuna penale e alcun debito
Sabato 23 marzo in Val di Susa per impedire che una nuova linea TAV devasti inutilmente una valle. Mentre un intero sistema di trasporto pubblico è al collasso le grandi lobby guardano alle linee di alta velocità come al più grande business del secolo: impedire lo scempio e smascherare le complicità del forte intreccio politica/mafia è possibile e più che mai urgente.
Infine sabato 30 marzo a Niscemi per revocare ed impedire la costruzione del Muos, il sistema d’antenne satellitari ad alto inquinamento elettromagnetico pensato per governare le guerre planetarie del terzo millennio (quelle degli aerei senza pilota, della guerra automatizzata), per smantellare le 46 micidiali antenne già installate , per la smilitarizzazione dei nostri territori.
A proporre questa agenda sono il Movimento NoPonte, il Movimento NoTav, il Coordinamento regionale dei comitati NoMuos.

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