Dopo le continue denunce del nostro Comitato, finalmente la Corte dei Conti ha aperto un indagine sullo sperpero di denaro pubblico. Difatti, nella memoria scritta presentata dal Procuratore Generale della Corte dei Conti, Angelo Raffaele De Dominicis, in occasione dell’adunanza dell’inaugurazione dell’anno giudiziario, si legge: “La polizia erariale ha accertato lo svolgimento di attività contenziose portate all’esame di due collegi arbitrali e di una procedura in corso per la stipula di un accordo transattivo con uno spreco di risorse di circa 20 milioni di euro.”
A questo spreco, diciamo noi, si devono aggiungere le risorse pagate per mantenere in piedi i due CdA di ARCEA e Autostrade del Lazio, i 43 milioni sborsati dalla Regione Lazio ai soci privati di ARCEA su sentenza per un lodo arbitrale, i quali, non ritenendo congruo l’importo, hanno fatto ricorso al Consiglio di Stato che ancora si deve esprimere.
Il tutto è arrivato anche alla Commissione Europea ed all’Autorità di Vigilanza sui Lavori Pubblici che hanno aperto due inchieste.
A questo punto abbiamo delle buone ragioni per pensare che la non pubblicazione in Gazzetta Ufficiale sia il frutto di questi avvenimenti. Dopo l’approvazione al Cipe del 3 Agosto 2013 del progetto definitivo del tratto A12-Tor de Cenci, nonostante azioni che possiamo considerare avventurose, come la non riformulazione della Verifica d’Impatto Ambientale (VIA) nonostante la presenza del nuovo intero quartiere di Torrino-Mezzocammino per 20mila nuovi abitanti, allora assente, si prendeva per buona quella del 2004.
Nel frattempo Impregilo, la possibile società costruttrice della devastante e inutile autostrada, sta subendo un pesante OPA da parte della società romana “Salini” e sarà il caso, ma l’Istituto di Credito che fornirà il miliardo necessario è la Banca Intesa San Paolo della quale il Ministro allo Sviluppo e alle Infrastrutture, Corrado Passera, insieme al V.Ministro Ciaccia, sono stati AD e responsabile alle Infrastrutture. Lo denunciavamo ieri e lo confermiamo oggi: c’é un conflitto d’interessi tra incarichi apicali ministeriali, interessi della finanza bancaria e società costruttrici!
Nella speranza che si faccia giustizia, ritirando definitivamente questo progetto mostruoso di asfalto e cemento, auspichiamo che si apra un nuovo percorso per il miglioramento della rete ferroviaria pontina e la costruzione della metropolitana leggera Roma-Pomezia-Ardea.
Con le risorse pubbliche sperperate in questi ultimi 10 anni si poteva adeguare in sicurezza una parte rilevante dell’attuale Via Pontina, salvando la vita a decine di cittadini/pendolari.
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