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Il grido di Niscemi. Diecimila contro il Muos

”E’ stata una grande manifestazione di popolo”. E’ questo il giudizio della coordinatrice delle mamme No Muos Concetta Gualato sul lungo corteo che oggi ha sfilato a Niscemi (Caltanissetta) contro il sistema di comunicazione satellitare ad altissima frequenza che gli USA stanno cercando di costruire, contro la volontà della popolazione e di parte delle istituzioni, nella loro base di contrada Ulmo. ”Abbiamo voluto difendere il diritto alla salute per noi e per i nostri figli”, ha aggiunto la portavoce delle ‘mamme No Muos’, da sempre in prima fila nella lotta contro l’invadente base militare e oggetto spesso di intimidazioni e provocazioni da parte delle forze armate statunitensi. E anche delle cariche da parte di Polizia e Carabinieri che più di una volta hanno sgomberato con la forza i blocchi realizzati dai manifestanti sulle strade che conducono alle installazioni militari USA. Davanti alla base Muos di contrada Ulmo, le donne hanno costruito un muro simbolico fatto di scatole di cartone al quale hanno incollato i giocattoli dei loro bambini “perché non venga uccisa l’innocenza”.
Nella località siciliana sono arrivati in più di diecimila, con una forte partecipazione da Niscemi e dal resto della Sicilia, ma anche con la presenza di delegazioni di altri movimenti contro la devastazione ambientale (No Tav, No Ponte). Tra i manifestanti centinaia di bambini e di mamme, poi lo striscione del Presidio Permanente e le altre realtà sociali e politiche che si oppongono al contestatissimi sistema radar, al quale proprio ieri il governatore della Regione Rosario Crocetta ha disposto il ritiro “definitivo” delle autorizzazioni. In corteo anche alcuni rappresentanti della giunta regionale e il sindaco La Rosa. “Noi vogliamo difendere questo territorio. Quindi niente Muos e via le antenne. Non siamo in guerra con gli Stati Uniti e avremmo voluto con noi il console: deve essere chiaro che non si può non tener conto di questa volontà del popolo di Niscemi” ha detto ai media il primo cittadino.
Molti manifestanti, e in particolare i comitati, alle istituzioni hanno però chiesto di fare passi concreti per paralizzare la realizzazione della base radaristica, e di non limitarsi a una revoca delle autorizzazioni che le autorità militari di Washington hanno già dimostrato di non prendere assolutamente in considerazione.

I bambini della cittadina siciliana hanno approfittato della forte presenza di giornalisti per rivolgersi direttamente alle figlie del presidente degli Stati Uniti Barak Obama, per sollecitare lo stop ai lavori e lo smantellamento della base di contrada Ulmo. Al termine del lungo corteo, giunto a pochi metri dall’ingresso della base militare, gli alunni di Niscemi hanno letto la lettera indirizzata a Sasha e Malia Obama che affermava: ”Noi bambini siciliani vi chiediamo di rivolgervi al vostro papà che in televisione sembra tanto buono e sensibile. Non vogliamo essere bersaglio nel caso di una guerra ma vogliamo giocare perché il sorriso dei bambini di Niscemi e’ il sorriso di tutti i bambini del mondo. Care Sasha e Malia noi abbiamo piccoli sogni di gioia e serenità”.
Al corteo ha partecipato anche Massimo Zucchetti, docente del Politecnico di Torino e da sempre in prima fila contro la devastazione ambientale e le grandi opere. “Qui a Niscemi c’é una riserva naturale ed é stata abbattuta per metà per fare posto alle antenne del Muos, perché negli Stati Uniti non c’é un sistema radar nel Gran Canyon o nel Parco naturale di Yellowstone?” ha chiesto lo scienziato. “Al di là del campo elettromagnetico e sulle questioni di essere a favore o meno della guerra – ha spiegato ancora Zucchetti- direi che questo sistema non va fatto in una riserva naturale ma poi, per quanto riguarda l’elettromagnetismo, non va fatto a quattro chilometri da un centro di 26 mila abitanti”. “In una relazione commissionata dagli Stati Uniti si legge che il Muos non doveva essere realizzato a Sigonella (Catania) perché dava fastidio alla circolazione aerea e alle apparecchiature elettroniche, persino ai pacemaker. Ora quindi non si capisce perché non dia più fastidio. In realtà questo é un posto più periferico, meno rilevante per loro e quindi pensavano di poter fare la base senza suscitare tutto questo clamore. Invece anche grazie all’appoggio non solo della popolazione ma del governo regionale siciliano che, stranamente rispetto ad altri casi e accanto alla popolazione la cosa si sta realizzando. Ieri c’é stata la revoca formale delle autorizzazioni per la realizzazione dell’impianto Muos. Quindi, a rigor di logica se dovessero costruire il Muos dovrebbero rifare tutto l’iter autorizzativo di legge che prevede una serie di adempimenti burocratici non indifferenti e anche una valutazione di impatto ambientale partendo da zero perché non hanno più le autorizzazioni. Per le 41 antenne vedremo, per il momento rimangono…”.
Una manifestazione popolare e corale quella di oggi, riuscita nonostante l’annuncio di ieri del governatore Crocetta che rischiava di depotenziare la partecipazione.
Non si sono verificati scontri o nessun altro tipo di incidente nonostante gli ingiustificati allarmi diffusi sia dai responsabili delle forze dell’ordine sia da alcuni media che parlavano di una fantomatica ‘calata degli anarco-insurrezionalisti’ in Sicilia. Da segnalare però in mattinata il fermo per identificazione di tre giovani nei dintorni di Niscemi.

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