Menu

Bagnoli. Chi ha inquinato deve pagare

A conclusione della “settimana della rabbia” di Bagnoli, durante la quale alcune realtà sociali del quartiere, attivisti e cittadini hanno messo in piedi una serie di iniziative di lotta e di partecipazione sul territorio in seguito alla notizia del sequestro da parte della magistratura di tutta l’area ex-Italsider ed ex-Cementir, a viale Campi Flegrei, alla presenza e partecipazione di molti cittadini del quartiere, si è creato un Comitato cittadino per la questione Bagnoli.
Durante l’assemblea, che aveva l’obiettivo di mettere al centro del dibattito odierno nel quartiere e in città la questione della bonifica, la creazione di un osservatorio popolare, l’introduzione degli stessi cittadini di Bagnoli nel processo in corso in veste di Comitato cittadino, hanno preso parola – oltre alle realtà politiche che da anni denunciano la condizione di disastro in cui versa la zona flegrea – soprattutto i singoli cittadini ormai stufi di aspettare l’ennesima promessa pre- o post-elettorale, o l’ennesimo tentativo di sciacallaggio speculativo sul futuro di un intero quartiere. Di certo quella che per molti è stata una “notizia”, ovvero la constatazione da parte della magistratura che il suolo ex-industriale di Bagnoli non è mai stato bonificato in questi 30 anni, non è per niente una sorpresa per chi ha vissuto a Bagnoli in questi anni, anzi è una cosa ben nota a tutti, e l’assemblea di oggi ne è stata la prova.
Molti sono stati gli interventi che hanno dimostrato una rinata volontà di riprendere la parola dal basso, cominciando dalla costituzione di questo Comitato (a cui sono aperte le iscrizioni, per chi vuole, a Villa Medusa Occupata), e quindi ampliando ed intensificando momenti come questi di sensibilizzazione e discussione sul quartiere, per coinvolgere il maggior numero possibile di realtà politiche, cittadinanza attiva e non, alle parole d’ordine che hanno caratterizzato l’assemblea e sulle quali sarà incentrato il percorso di lotta del Comitato, ovvero:

  • creazione di un osservatorio permanente sulla bonifica
  • costituzione del Comitato come parte civile nel processo penale in corso
  • chi ha inquinato deve pagare: requisizione di tutti i beni mobili e immobili e dei capitali che fanno capo ai ben noti personaggi che in questi 20 anni hanno gestito BagnoliFutura e i lavori della fantomatica bonifica
  • istituzione di un tavolo permanente sui temi della casa, del lavoro, dell’ambiente, dei servizi e degli spazi sociali.
In ultimo, una puntualizzazione: stamattina all’assemblea, oltre a molte realtà politiche del territorio, era presente anche l’Assessore del Comune di Napoli alle Politiche Urbane Carmine Piscopo, che ha portato la posizione della Giunta comunale e del Sindaco all’interno dell’assemblea, ed è stato incalzato da molte domande, critiche e richieste di chiarificazioni da parte degli interventi che si sono susseguiti. Questo per sottolineare un principio che deve caratterizzare l’azione del Comitato, che per la natura della vertenza è anche un’azione all’interno delle istituzioni: le istituzioni vanno accerchiate ed assediate su questi punti, senza lasciare l’opportunità a nessuno dei loro rappresentanti di poter approfittare per fini propagandistici o elettorali di momenti come questi, nati dal basso e slegati da qualsiasi formazione politica istituzionale.

Detto questo, ribadiamo l’invito a tutta la cittadinanza a unirsi al percorso del neonato Comitato, che dalla settimana prossima intensificherà l’azione di propaganda sul territorio, e l’invito a coordinare tutte le forze sociali sane presenti sul territorio, dalle associazioni, ai movimenti di lotta, ai comitati.

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *