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No Muos. Domani mobilitazione nazionale

Gli avvocati Paola Ottaviano, Nello Papandrea e Nicola Giudice di Lega Ambiente hanno ribadito la posizione di opposizione alla costruzione del MUOS, fornendo delucidazioni sull’andamento della vertenza MUOS e su come la lotta del coordinamento dei COMITATI NO MUOS prosegue nonostante le denunce e le intimidazioni delle ultime settimane. Nadia Furnari del Comitato NO MUOS Palermo ha rilanciato a nome del coordinamento la volontà di proseguire la lotta convocando tutti alla mobilitazione del 7 giugno a Niscemi e in tutta Italia a partire dalle 18,00.
Per domani 7 Giugno, infatti il Coordinamento regionale dei comitati NO MUOS invita a una mobilitazione generale per ribadire con forza la determinazione a non voler subire i soprusi dei poteri centrali contro la sovranità popolare.

L’evento clou sarà a Roma dove è previsto un volantinaggio che accompagnerà il pubblico all’esibizione dell’artista siciliana Matilde Politi con la sua Cantata No MUOS e alla successiva proiezione nel Cinema Aquila del No MUOS film, il documentario che testimonia questi ultimi mesi di lotta e di presidio contro il MUOS e per la difesa della pace e la tutela della salute. Il concentramento alle 18:00 nell’area pedonale del Pigneto

Iniziative sono previste in numerose altre città italiane come Torino, Pisa, Bologna, Milano, oltre che a Niscemi e in ogni angolo della Sicilia.

Con lo sciopero generale del 31 maggio, la popolazione di Niscemi esprime ancora una volta, e a gran voce, la sua contrarietà all’installazione del MUOS nella base US NAVY NRTF della Sughereta e chiede lo smantellamento delle 46 antenne già esistenti. Supportata in ciò dall’intero movimento NO MUOS: e non c’è angolo di Sicilia dove non vi sia un NO MUOS. Estendiamo al resto d’Italia la lotta che ci accomuna alle proteste contro le grandi opere inutili, le servitù militari, le offese all’ambiente, le minacce alla pace e alla sovranità popolare di tutt’Italia: una maggioranza nel paese che agisce per affermare  un nuovo modello di sviluppo, di difesa, di politiche di welfare e di gestione dei territori e delle risorse. 

Per opporci alla deriva guerrafondaia che sta trasformando la Sicilia e l’Italia intera nella “portaerei del Mediterraneo” sotto il controllo degli USA per le guerre del XXI secolo.

 

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