Alla fine della lunga giornata di ieri sono stati tre gli attivisti No Tav arrestati con l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale, blocco stradale e violenza privata – uno proveniente da Bologna, una da Milano e l’altra da Treviso – in seguito ai blocchi organizzati dal movimento sull’A32 Torino Bardonecchia e poi sulle statali 24 e 25.
L’obiettivo dei No Tav era di intercettare i convogli che portano in questi giorni a Chiomonte i pezzi della grande escavatrice che a partire dall’autunno prossimo dovrebbe cominciare a scavare nella montagna un tunnel definito propedeutico all’altro enorme di più di 50 km nelle montagne che dividono la Val Susa dalla Francia. L’ennesima protesta dei valligiani e degli attivisti solidali provenienti da altre località era scattata quando alcune ‘vedette’ avevano avvistato nei pressi di Chianocco “due trasporti eccezionali seguiti da una autobotte carica di cemento in polvere diretta all’impianto di betonaggio del cantiere”. Ma poi sono intervenuti centinaia di poliziotti e carabinieri in assetto antisommossa che hanno caricato i blocchi e isolato l’area del presidio fermando una ventina di attivisti in tutto, tra i quali anche la storica portavoce del movimento, Nicoletta Dosio. I fermati sono stati trattenuti a lungo nel luogo del presidio, mentre la Digos visionava i filmati dei blocchi per decidere se trasformare i fermi in arresto. Nel frattempo il tam tam in rete ha portato sul luogo del fermo alcune centinaia di altri attivisti del movimento No Tav che chiedevano la liberazione dei loro compagni trattenuti. A quel punto la Polizia ha deciso di portare via tutti i fermati caricando gli attivisti che cercavano di impedirlo e facendosi largo a manganellate.
I fermati sono stati portati tutti nel commissariato di Via Tirreno a Torino mentre il movimento No Tav ha dato appuntamento alla rotonda di Chianocco per una assemblea generale, alla quale hanno partecipato circa 500 persone, rilanciando l’iniziativa già indetta per sabato all’insegna dello slogan “La protesta non ha età”. I No Tav hanno anche deciso di spostarsi sull’autostrada Torino Bardonecchia bloccandola di nuovo per far pressione affinché i compagni fermati fossero liberati. Il che in nottata è avvenuto, tranne che per i tre arrestati. Gli attivisti liberati però sono stati denunciati e quelli che non risultano recidenti nella valle – vengono da Milano, Pavia, Bologna e Urbino – hanno ricevuto un foglio di via per due o tre anni dai comuni di Chiomonte, Giaglione, Chianocco, Bussoleno e Susa, per impedirgli di tornare a manifestare contro la Torino Lione. La polizia deve decidere anche se espellere un manifestante di 35 anni proveniente da Valencia, nello Stato Spagnolo.
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