Fino a qualche anno fa la legislazione comunitaria ha portato un innegabile beneficio alle legislazioni di alcuni paesi non proprio in prima linea nella difesa dei diritti umani, della salute, dei diritti delle donne, di sicurezza sul lavoro ecc. Ma pare proprio che negli ultimi anni la situazione sia cambiata, e che stia accadendo esattamente il contrario: le norme imposte da Bruxelles diventano sempre più peggiorative rispetto alle varie legislazioni nazionali. L’imperativo è difendere e favorire gli interessi delle oligarchie e delle classi dominanti, e ogni ostacolo va rimosso senza tanti complimenti.
Ci sembra il caso dei limiti all’inquinamento ambientale fissati dall’Unione Europea, che secondo uno studio della rivista scientifica The Lancet sembrano, come dire, largamente insufficienti a proteggere la salute dei cittadini europei e ad evitare morti a causa di infermità provocate dalla contaminazione. Lo studio di Lancet si è basato sull’analisi dei dati riguardanti 22 diverse ricerche condotte su un totale di 367.251 persone, ed evidenzia in particolar modo le particelle Pm 2,5, (quelle con un diametro inferiore ai 2,5 micrometri) considerate le più pericolose per la salute. Secondo l’inchiesta scientifica, il limite europeo massimo consentito – cioè 25 microgrammi di particelle per ogni metro cubo d’aria – è troppo alto per evitare seri danni a chi viene esposto alle polveri prodotte dal traffico automobilistico e dalle emissioni delle fabbriche. I ricercatori – guidati da Rob Beelen, dell’Università di Utrecht, in Olanda – hanno calcolato che per ogni cinque microgrammi per metro cubo di particelle addizionali di esposizione all’anno il rischio di morire aumenta del 7%. Si parla della differenza di esposizione che si può avere spostandosi da una zona poco trafficata ad una zona che invece è interessata da un traffico automobilistico sostenuto. “I nostri studi dimostrano che ci sono effetti nocivi all’esposizione di particelle anche al di sotto dei limiti medi annuali fissati dall’ UE, di 25 microgrammi al metro cubo” spiega Beelen, secondo il quale i limiti massimi tollerati dovrebbero scendere almeno a 10 microgrammi al metro cubo, che poi è il livello massimo consigliato dall’Oms, l’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Lo studio di Lancet ha rivelato che delle 367.251 persone monitorate nel tempo in relazione all’esposizione alle micro particelle inquinanti, ben 29.076 sono morte in un arco di tempo di 13,9 anni. Ma, allegri, che l’Unione Europea ha dichiarato il 2013 ‘anno della qualità dell’aria’. Non ammazzatevi dalle risate, però.
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