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Morire sulla Pontina, il ricatto dei costruttori del “Corridoio”

Denunciamolo ancora una volta: per i Governi e le Giunte Regionali, la sicurezza stradale è un optional e la devastazione delle inutili grandi opere, utile a riempire le tasche ai predatori di mega appalti pubblici, è un dovere. Il movimento NOcorridoio/NObretella che si batte contro l’autostrada a pedaggio A12-Roma-Latina e la Bretella Cisterna-Valmontone, lo denuncia da 24 anni. Oltre alle associazioni ambientaliste e ai Sindaci di Pomezia e Ardea, si sono aggiunti,  prima l’Istituto Nazionale di Urbanistica e adesso, unico caso in Italia, anche i costruttori dell’ACER Roma e Latina, dell’ANCE Lazio, della FederLazio e della Lega delle Cooperative Lazio. Difatti, tutte queste associazioni, hanno mandato una lettera al Presidente del Consiglio Renzi e al Presidente della Regione Zingaretti. Nella Conferenza Stampa del 2 Luglio 2014,  il Presidente dell’ANCE Lazio, Petrucci,  ha illustrato il contenuto della lettera: “ valutare la proposta alternativa di utilizzare l’attuale contributo pubblico di 468 milioni per la messa in sicurezza della attuale Pontina. Calcoliamo che questa scelta consentirebbe in meno di tre anni di dare una risposta concreta e in breve tempo, alle esigenze di sicurezza e di miglioramento anche in termini di efficienza e di fluidità di traffico. Ovvero in meno della metà degli anni previsti dal progetto autostradale, tra l’altro sicuramente destinato a protrarsi ulteriormente nel tempo. Una scelta diversa avrà, ne siamo certi, effetti negativi per tutti: per lo Stato che vedrà crescere progressivamente il suo impegno finanziario; per la popolazione e l’economia locale che avrà solo disagi; per il sistema economico e il tessuto delle piccole e medie imprese locali espropriato di una reale opportunità di lavoro, rinunciando altresì a un’importante occasione di crescita occupazionale.” Ed ha continuato: “la nostra ricetta farà bene all’occupazione regionale. Abbiamo stimato che sul piano economico e per il settore delle costruzioni questa soluzione potrà determinare un aumento del valore del mercato regionale dei lavori pubblici, nel biennio 2016-2017, del 20,3% rispetto al 2013, con la creazione di oltre 6.500 nuovi posti di lavoro, pari al 7% dell’attuale forza lavoro del settore a livello regionale.  Così facendo, i cittadini/pendolari che utilizzano quotidianamente l’attuale tracciato della Pontina lo potranno fare in sicurezza e senza dover pagare un pedaggio. Inoltre, esiste un alto rischio contenziosi e il flop delle grandi opere che è davanti agli occhi di tutti”.

E’ di questi giorni l’appello, lanciato agli proprietarti delle strade (Provincie e Regione Lazio), nella Riunione del Comitato per la viabilità, dal Prefetto di Latina, D’Acunto, per una sollecita messa in sicurezza delle strade. 

Il Dirigente della Polstrada di Latina, Francesco Cipriano, ha comunicato dei dati allarmanti: “280 incidenti, 322 persone ferite ed 11 morti nel 2013, la strada statale 148 Pontina raggiunge un primato non invidiabile, quello di essere una delle strade più pericolose d’Italia in quanto a numero d’incidenti per chilometro e di morti per incidente”. Ha continuato: “Ma, nonostante l’importanza di questa arteria stradale, troviamo new jersey inesistenti, guard rail accartocciati, canalizzazione delle acque meteoriche mancante o inadeguata, asfalto in continuo disfacimento, segnaletica danneggiata,  usurata, coperta dalla vegetazione, accartocciata ed in certi tratti addirittura inesistente. A livello strutturale la Pontina  manca di corsia di emergenza, cosa che rende difficoltoso e rischioso l’intervento del personale di polizia, e precaria la sosta di emergenza per l’automobilista in panne. Le carreggiate sono separate ma inadeguate, favoriscono una guida veloce e pericolosa. Il tratto da Latina a Terracina, ha gravi carenze e i rischi che presenta sono connessi alla eccessiva velocità, con scontri frontali, nei sorpassi, e negli attraversamenti a raso da accessi privati”.

Il costo in vite umane continua a salire inesorabilmente, ma il Commissario di Governo, Pozzi e il Presidente della Regione Lazio, Zingaretti, hanno ribadito che non si torna indietro, confermando il loro sostegno alla costruzione dell’autostrada.

Nonostante la corruzione dilagante, per il Governo si continua a riaffermare la necessità delle grande opere, prima con il “Decreto Fare” ed oggi con lo “Sblocca Italia”, mentre le risorse economiche stanziate nel 2009 per la messa in sicurezza del territorio, marcano il passo… per non sforare il “Patto di Stabilità”.

Siamo quasi arrivati a 600 morti sulla Pontina per incidenti stradali, senza contare i feriti e gli invalidi. Queste povere vittime e purtroppo, le prossime, peseranno come un macigno, sulle in-coscienze e irresponsabilità, di tutti i Governanti di ieri e di oggi!

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