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Nuova protesta contro l’alta velocità. Otto arresti in Val Susa

Ieri pomeriggio e poi di nuovo ieri in tarda serata un nutrito gruppo di No Tav provenienti dalla Val Susa ma anche da altre località del nord Italia ha manifestato vicino al cantiere della Val Clarea nell’ennesima iniziativa di contestazione alla devastazione del territorio e allo sperpero di risorse pubbliche per la realizzazione di una grande opera dannosa e costosissima. 
Un gruppo di circa duecento attivisti ha dato vita nel pomeriggio alla «battitura» delle recinzioni mentre Turi Vaccaro, un noto pacifista siciliano, è riuscito a intrufolarsi all’interno del perimetro del cantiere prima di essere cacciato dagli agenti. Nel corso della manifestazione è stata eseguita una semina simbolica dei terreni circostanti. «Vogliamo ribadire ancora una volta che per noi quel cantiere di morte e devastazione va chiuso. La Valsusa che vogliamo non è cemento e recinzioni, non è un corridoio di traffico, ma una valle viva e verde» hanno spiegato i promotori della semina.
Dopo una prima fase relativamente tranquilla la tensione è salita con il buio, quando una trentina di attivisti ha iniziato contro il cantiere un lancio di pietre e petardi. Un reparto di polizia è però riuscito a dividere il gruppo dei manifestanti in due tronconi, uno dei quali non è più riuscito ad allontanarsi dalla zona militarizzata. Alla fine gli arrestati sono stati otto: tra di loro ci sono due studenti delle scuole superiori, uno di Torino e uno di Bologna, che sono stati portati al carcere minorile di Torino. Altri 4 arrestati sono invece studenti universitari torinesi, un altro è un attivista del centro sociale Askatasuna di Torino e un altro ancora un No Tav bolognese.

“Questi arresti non ci intimidiscono e non fermeranno la nostra lotta che è fatta di tanti momenti, tra cui le iniziative notturne contro quel cantiere che devasta e uccide il nostro territorio e il futuro di tutti.
Stasera confermiamo il presidio sotto il carcere delle Vallette, appuntamento alle 19 al capolinea del tre. Per mercoledì sera organizzeremo una fiaccolata di solidarietà a Bussoleno” scrivono i No Tav in un comunicato.
Subito scatenati, sul fronte opposti, i sindacati di destra ed estrema destra delle forze dell’ordine.  Il Siap chiede che si vietino tutte le manifestazioni vicine al cantiere, il Sap da parte sua parla di “aumento di una deriva violenta ed eversiva”.

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