Gli sfollati non hanno bisogno solo di un tetto e un letto su cui dormire. Le Brigate della Solidarietà Attiva ritengono che debbano essere rispettate la libertà di scelta, la dignità e l'intimità dei nuclei familiari, per questo abbiamo dato voce ai nuclei di popolazione molto critici con la soluzione proposta dal governo dei "grandi campi container" (foto sotto) in cui concentrare centinaia di persone, costrette a condividere cucina, servizi igienici e spazi comuni. Sosteniamo da mesi invece che l'alternativa ci sia e consiste nel regolamentare e nell'autorizzare, con il contributo dello Stato, chi ne ha la possibilità ad allestire il container nelle vicinanze della propria casa inagibile utilizzando i medesimi allacci di acqua, energia elettrica e fognature.
Applicare l'alternativa proposta consentirebbe inoltre di rimodulare i campi container predisposti dal Governo in maniera da accogliere le esigenze dei cittadini. Anche per questo ci sentiamo in sintonia con i Comuni di Pieve Torina e di Tolentino per la soluzione proposta, che vi illustriamo attraverso il comunicato stampa diramato ieri da Tolentino: "Nel corso dell’ultima seduta di Consiglio comunale il Sindaco Giuseppe Pezzanesi ha proposto un documento unitario, approvato all’unanimità, volto ad adottare un apposito atto che disciplini la localizzazione, realizzazione temporanea e successiva rimozione di manufatti temporanei, stante la loro caratteristica di provvisorietà da parte di coloro che hanno la propria abitazione inagibile. L’intenzione è quella di emettere una ordinanza finalizzata a disciplinare la localizzazione e realizzazione privata di manufatti temporanei fissi o mobili rivolta ai cittadini che hanno la propria abitazione o sedi di attività economica o professionale temporanea. Quindi un atto finalizzato ad individuare soluzioni che consentano un’adeguata sistemazione alloggiativa delle popolazioni, in contesti in cui operino strutture che garantiscano il regolare svolgimento della vita della comunità locale e ad assicurare il presidio di sicurezza del territorio, nonché di scongiurare l’esodo verso altre città. I manifatti potranno essere realizzati e istallati solo laddove sia possibile avere un allaccio alla rete fognaria esistente o in alternativa sia possibile realizzare lo scarico delle acque reflue con altri dispositivi conformi alla normativa. I manufatti dovranno essere realizzati nel rispetto della normativa antisismica e con la garanzia di tutti i requisiti minimi di sicurezza (certificazione degli impianti tecnologici, relativi allacci alle reti esistenti) igienico sanitario e antincendio. Dovranno rispettare le distanze minime previste dal Codice civile, essere ad un solo piano ed avere una altezza massima non superiore ai 2,70 metri e con dimensioni massime di 45 mq. Resta inteso che i manufatti temporanei dovranno essere rimossi al cessare dello stato di emergenza e comunque non oltre il ripristino delle condizioni di agibilità del fabbricato precedentemente occupato. Per l’istallazione dovrà essere presentata una domanda contenente l’impegno alla rimozione con allegata polizia fideiussoria per poter escludere l’Amministrazione pubblica da eventuali spese aggiuntive per lo smantellamento".
Brigate della solidarietà Attiva
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