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Corridoio Roma-Latina. Il parere della popolazione non conta…

Intervista realizzata da Radio Città Aperta.

Abbiamo in collegamento Gualtiero Alunni perché oggi il Comitato No Corridoio Roma-Latina per la metropolitana leggera ha un appuntamento importante, un appuntamento presso la sede del Tar del Lazio. Per capire meglio la situazione, per raccontarci un po' come stanno le cose parliamo con Gualtiero.

Buongiorno a voi …

 

Allora … sento che già la situazione è in movimento. Ci racconti che succede?

Sì. Noi oggi siamo venuti qui, sotto il Tar del Lazio a via Flaminia, per due motivi. Uno è per sollecitare la messa in calendario del nostro ricorso contro questa devastante opera a pedaggio, ricorso presentato il 4 – pensate – il 4 marzo del 2014, quindi 33 mesi, due anni e 9 mesi che non abbiamo avuto nemmeno la prima udienza in merito. E l'altro è perché proprio oggi si decide il ricorso della competitor che ha perso l'assegnazione dell'appalto, la Salini Impregilo, nei confronti della Sis – che è una cordata spagnola – che ovviamente contesta l'assegnazione alla Sis. Quindi è chiaro che per noi non cambia niente però noi qui stiamo protestando proprio perché in sei mesi ad un'impresa gli è stata data udienza per il ricorso, ai cittadini invece possono anche morire, sostanzialmente, schiacciati da questa grande opera. Questo è quanto.

 

Spieghiamo un po' più approfonditamente, scusami. La Salini Impregilo, una delle ditte che ha partecipato alla gara, non ha vinto l'appalto e ha presentato un ricorso per l'assegnazione. Un ricorso che nel giro di sei mesi è stato valutato e oggi verrà discusso. Viceversa il ricorso dei cittadini presentato ormai quasi tre anni fa non ha ricevuto alcun tipo di udienza. Come si può commentare un cosa del genere?

Si commenta in maniera vergognosa. Vergognosa perché le motivazioni che hanno addotto è che hanno le cause, dei cittadini ovviamente, ferme al 2003. Parliamo del 2003, 13 anni fa. Quindi qui possono anche finire questa opera devastante senza che noi riusciamo a discutere e portare le nostre ragioni al Tar. Questa è la cosa veramente vergognosa. La legge aiuta chiaramente le imprese, i voraci appaltatori di queste grandi opere, ma non garantisce giustizia ai cittadini.

 

Che cosa ci possiamo aspettare dalla giornata di oggi e dalle prossime settimane?

Allora … a noi non interessa a chi viene assegnata l'opera perché sono tutte e due, chiaramente, cordate devastanti quindi che costruisca l'una o l'altra non è che fa differenza. Noi oggi abbiamo chiuso in pratica il percorso di protesta e di proposta che abbiamo iniziato a fare in tutte le istituzioni: dalla Regione al Comune di Roma, al ministero delle Infrastrutture, all'Anas stessa; e oggi chiudiamo qua. Dopo questa chiusura non ci rimarrà altro – perché noi non andremo ovviamente a testa bassa e a casa – che quella di fronteggiare il cantiere. Quindi stiamo predisponendo il piano B, che è quello di costituire un presidio permanente davanti al cantiere con gli agricoltori, i pendolari e i cittadini nei prossimi mesi.

 

Va bene Gualtiero, ti ringrazio. Seguiremo chiaramente la vicenda, quindi ci risentiremo per parlarne ancora e per aggiornarci sulla situazione. Intanto ti ringraziamo per essere stato con noi.

Grazie a voi.

 

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