La centralità dei telegiornali televisivi è ancora dominante, visto che l’80,9% degli italiani li utilizza come fonte per le informazioni. Appare però consolante che tra i giovani, il dato scende al 69,2%, avvicinandosi molto al 65,7% raggiunto dai motori di ricerca su Internet e al 61,5% di Facebook. Dopo la Tv resta dominante il peso dell’informazione radiofonica, al secondo posto, mentre cresce l’uso dei giornali online, seguiti dal 21% della popolazione.
L’uso di Internet ha superato intanto la fatidica soglia del 50% della popolazione, ovvero oltre un italiano su due naviga regolarmente, anche se il dato mostra una netta spaccatura tra l’altissimo utilizzo per le persone al di sotto dei 30 anni (87,4%) e quelle al di sopra dei 65 (appena il 15,1%).
Dal documento emerge però una valutazione pesante sugli operatori dell’informazione, soprattutto verso i giornalisti: “poco indipendenti, narcisisti e troppo legati al potere”. E’ questo il ritratto spietato dei giornalisti tracciato dagli utenti dell’informazione in Italia e riassunto rapporto del Censis e dell’Ucsi sulla comunicazione. Secondo il 67,2% degli italiani gli operatori dell’informazione in Italia sono sì preparati ma non abbastanza indipendenti, mentre per il 67,8% di loro le penne del giornalismo italiano sono “molto spregiudicate”, ovvero hanno “smanie di protagonismo” che non fanno raggiungere alla stampa nemmeno la sufficienza in termini di reputazione. Insomma per quasi la metà degli intervistati (il 49,8%) il Quarto Potere in Italia è assai poco affidabile. Ci auguriamo fortemente che la redazione di Contropiano non rientri in questi parametri. Ma il giudizio, ovviamente, spetta solo ai nostri lettori.
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Maurizio
Quindi il grosso si nutre di menzogna mediatica.
Siamo messi proprio bene!
E poi dimmi se non devo sperare nei Brics al
più presto.