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Il paese delle mezze verità è già in guerra

Cosa è davvero successo a #Bucha? Nulla di molto diverso da tutte le guerre che hanno preceduto quella in atto ora in Ucraina: puro orrore.

Un’inchiesta indipendente chiarirà? Forse si, o forse mai. Ci vuole tempo, ma, come sappiamo, il tempo può anche remare contro la verità.

Sono stati i russi? È stata una messinscena dei nazisti ucraini? Cosa cambia? La guerra è sempre orrore puro. Avete mai visto una parte in conflitto non compiere massacri? Avete esempi? No, non ne avete. 

“L’orrore… l’orrore!” sussurrava stanco il comandante Kurtz, personaggio immaginario interpretato da Marlon Brando in “Apocalypse Now”, figura ispirata al Signor Kurtz del romanzo “Cuore di tenebra” di Joseph Conrad, prima di essere ammazzato dal capitano Benjamin Willard.

Ma, a differenza di ciò che avveniva nelle guerre del passato, i belligeranti delle nuove guerre ibride dispongono di strumenti di propaganda raffinatissimi ed usano sistematicamente l’orrore che viene trasmesso, ossessivamente e compulsivamente, proprio con il fine di annichilire, annientare qualsiasi spazio di discussione pubblica sulla guerra, sulle sue cause, sulle possibilità di fermare l’escalation bellicista.

Ed io non vedo differenze sostanziali tra trasmissioni tipo ”Piazza Pulita”, ”Di Martedì” e tutti quei siti che diffondono fake a senso unico se non in termini di mezzi e risorse che consentono – solo e semplicemente – di apparire, di gran lunga, più credibili e comunicativamente più efficaci.

Vivo in un paese in cui, nemmeno dopo mezzo secolo, si riesce ad avere giustizia e verità sulle tante stragi di povera gente soprattutto perché, come 50 anni fa, siamo ancora una semi-colonia USA saldamente dentro una organizzazione politico-militare aggressiva “organizzata per fare la guerra” (cito l’ambasciatore ed accademico Sergio Romano), la NATO, che, a sua volta, è espressione principale del complesso militare industriale statunitense e, in subordine, di quelli dei suoi alleati-satelliti.

Un’organizzazione criminale che ha nel suo curriculum molteplici warcrimes, come ampiamente documentato da #WikiLeaks. E non è per niente un caso che il suo fondatore, Julian Assange, stia marcendo in un carcere di massima sicurezza britannico in attesa di essere spedito negli USA dove lo attendono 175 anni di carcere.

Tutta la raffica di notizie, vere e false, sapientemente mescolate, con cui veniamo continuamente bombardati 24h, a partire dal 24 febbraio del 2022, ha a che fare, in un modo o nell’altro, con questa variabile principale.

Tutta l’informazione mainstream, italiana ed occidentale, ruota costantemente attorno a questa variabile principale ed è scientificamente organizzata per apparire “oggettiva” ed “obiettiva”.

Il fascismo democratico non ha bisogno di randellarti per piegarti, perché dispone di mezzi di persuasione e manipolazione delle coscienze talmente potenti che nemmeno uno come Joseph Goebbels avrebbe mai potuto lontanamente immaginare.

Soltanto i grandi movimenti di massa sono in grado di mandare in crisi la “fabbrica del consenso” ed anche stavolta i guerrafondai di turno, nonostante il gigantesco e raffinatissimo dispiegamento di mezzi, fanno, comunque, fatica ad ottenere l’appoggio unanime dell’opinione pubblica.

Come certificano anche i loro sondaggi, c’è ancora molto spazio per provare a costruire un fronte di opposizione alla guerra. É difficile e faticoso ma, oggi più che mai, è necessario.

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