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La cultura lascia Napoli

Il grande maestro Roberto De Simone, uno degli ultimi rappresentanti piu’ autorevoli e geniali della tradizione musicale e culturale napoletana, sceglie di lasciare questa citta’.

Questa volta non per colpa del governo Monti (che pure di devastazioni alla cultura alla scuola e alla ricerca ne sta facendo) ma deluso dal sindaco De Magistris e della sua “rivoluzione” fatta solo di chiacchiere e di post sui social network.

Da tempo avvertiamo queste chiacchiere del sindaco sulla nostra pelle. da tempo denunciamo le insufficienze di questa amministrazione, le paghiamo ogni giorno, attraverso la piu’ bieca repressione delle istanze sociali e l’emarginazione dai diritti delle fasce sociali piu’ deboli.

In continuita’ con la precedente amministrazione, la giunta De Magistris si piega ai poteri forti (vedi il caso romeo), favorisce senza soluzione di continuita’ chi ha devastato la salute e l’ambiente in questa citta’ (Ibi spa, Entei spa) consentendo ai soliti potentati economici di fare profitti sulla cosa pubblica. La tanto sbandiera legalita’ serve soprattutto a scacciare i piu’ deboli privandoli anche del solo diritto a sopravvivere.

Gli immigrati, i disoccupati, i precari Bros e tutti le donne e gli uomini in sofferenza in questa citta’, non trovano alcuna risposta se non nella repressione.

Intanto si fanno e si programmano eventi inutili e anche dannosi. Ci piacerebbe sapere a chi ha giovato la Coppa America? C’e’ forse qualche disoccupato che ha trovato un lavoro stabile e sicuro? A chi giovera’ lo splendido campo da tennis sulla Rotonda Diaz? Sono previste forse assunzioni dalle liste dei disoccupati?

Caro, grande maestro De Simone, lei ha ragione a lasciare questa citta’ che non da alcuna risposta sui problemi reali.

Il sindaco De Magistris invece di interrogarsi sul suo dovere di primo cittadino e sulle condizioni di vita e di lavoro dei napoletani, le manda a dire che e’ stato scorretto!?!?! Ignorando il suo grido di allarme e di dolore, lei che e’ il simbolo della tradizione e della cultura napoletana.

Carissimo maestro a lei, noi ci uniamo per gridare a De Magistris, che la legalita’ non esiste senza giustizia sociale e che invece di perdere tempo a giocare al rivoluzionario deve cominciare a guardarsi attentamente intorno…questa citta’ sta morendo sotto i colpi delle politiche e sociali del governo e sotto gli effetti della vacuita’ dell’amministrazione arancione.

* Rete dei Comunisti – Napoli

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