Stefano Benni, scrittore e non solo, ha rifiutato il premio Vittorio De Sica, assegnatogli furbescamente dal ministro Franceschini per mascherare una linea di politica culturale e dell’istruzione decisamente elitaria, classista, censitaria. Insomma: di destra estrema.
Qui di seguito la motivazione ufficiale, che lo stesso Benni ha deciso di rendere nota in seguito al diffondersi metastatico di motivazioni strambe sui vari media.
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Poichè sono uscite notizie un po’ imprecise a riguardo, ecco il testo della motivazione con cui il Lupo Benni non ha accettato il premio Vittorio De Sica:
Gentili responsabili del premio De Sica e gentile Ministro Franceschini, vi ringrazio per la vostra stima e per il premio che volete attribuirmi.
I premi sono uno diverso dall’altro e il vostro è contraddistinto, in modo chiaro e legittimo, dall’appoggio governativo, come dimostra il fatto che è un ministro a consegnarlo.
Scelgo quindi di non accettare. Come i governi precedenti, questo governo (con l’opposizione per una volta solidale), sembra considerare la cultura l’ultima risorsa e la meno necessaria.
Non mi aspettavo questo accanimento di tagli alla musica, al teatro, ai musei, alle biblioteche, mentre la televisione di stato continua a temere i libri, e gli Istituti Italiani di Cultura all’estero vengono di fatto paralizzati. Non mi sembra ci sia molto da festeggiare.
Vi faccio i sinceri auguri di una bella cerimonia e stimo molti dei premiati, ma mi piacerebbe che subito dopo l’evento il governo riflettesse se vuole continuare in questo clima di decreti distruttivi e improvvisati, privilegi intoccabili e processi alle opinioni. Nessuno pretende grandi cifre da Expo,ma la cultura (e la sua sorgente, la scuola) andrebbero rispettate e aiutate in modo diverso. Accettiamo responsabilmente i sacrifici, ma non quello dell’intelligenza.
Comprendo il vostro desiderio di ricordare il grande Vittorio De Sica, e voi comprenderete il mio piccolo disagio.
Un cordiale saluto e buon lavoro
Stefano Benni
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giorgino
Bravo Benni !!
La serietà é una cosa importante, ed anche in politica. Serio e conseguente. Il contrario di certi politicanti genere SEL & company, i quali privilegiano sempre il vantaggio immediato ed il più delle volte personale. Magari con l’argomento che non ci si debba tirare indietro ma rimanere comunque nelle cose, per spostare a sinistra l’asse di un governo come delle primarie, di una coalizione come di un decreto. E’ chiaro che siffatti politicanti parteciperebbero pure alla NSDAP, a loro dire per spostare a sinistra l’asse di Hitler ! Bravo Benni !