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Sul Jobs Act è in corso una farsa politica. Usb: “Non prendete in giro i lavoratori”

“Sulle questioni del lavoro in questi giorni si sta consumando una farsa politica dai contorni sconcertanti. Gli scontri, o meglio le scaramucce, all’interno del PD tra i renziani e le altre varie correnti di quel partito e le moine di Sacconi e di Alfano, rappresentano l’ennesima presa in giro ai danni delle lavoratrici e dei lavoratori di questo paese, ma anche dei disoccupati e di chi ha perso il lavoro.” – afferma Fabrizio Tomaselli dell’Esecutivo nazionale USB.
“Si dica chiaramente e senza infingimenti che si stanno rapidamente riducendo diritti e certezze per i lavoratori in cambio di nuova flessibilità e maggiore possibilità di sfruttamento del fattore lavoro da parte delle aziende. Perché è questo quello che sta accadendo. E nel frattempo si utilizza questo argomento che è sangue e vita per milioni di cittadini per squallidi giochetti di potere, senza mai mettere in discussione chi, dall’Unione Europea, dalla BCE e dal FMI segna la strada da percorrere per salvare i profitti delle banche, della finanza e dei grandi gruppi industriali: cioè di quel “mercato” di cui ci si riempie la bocca.
E per far questo è necessario anche un sindacato che dica sempre si, magari con qualche variante come la Cgil e la Fiom che dopo un po’ riconducono sempre le lotte nei palazzi del potere e della mediazione a perdere.”– continua il dirigente sindacale.
“Ma le lavoratrici e i lavoratori che hanno scioperato e che sono scesi in piazza il 24 Ottobre per lo sciopero generale insieme a disoccupati, studenti, precari, migranti e pensionati; quelli che lo hanno fatto il 14 Novembre durante la giornata dello sciopero sociale; la maggioranza anche di quelli che sciopereranno il 5 dicembre per sostenere le stesse esigenze, consciamente o inconsciamente contro le scelte di quella stessa Cgil che indice lo sciopero; quelli che in questi giorni lottano per il diritto al lavoro, alla casa, contro le discriminazioni, per una scuola e per una sanità pubbliche, saranno tutti quelli che chiederanno a questi partiti il conto politico di questa ignobile operazione che si chiama Jobs act.” sottolinea il sindacalista.

“E allora che si finisca di prendere per i fondelli i lavoratori, di prendere in giro chi soffre e chi si difende, come chi non ce la fa più e non riesce neanche a reagire. Si dica chiaramente ciò che si sta facendo, quello che si è deciso, ma si sia anche ben coscienti che maggiore sarà la gravità di questi provvedimenti contro il lavoro e contro lo stato sociale, maggiore sarà la reazione e la rabbia di chi ne sarà colpito e più cocente sarà la sicura sconfitta politica di chi li ha decisi ed applicati.” conclude Tomaselli.

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