E’ in uscita “Esclusi”, un libro che analizza la globalizzazione liberista del colonialismo d’insediamento. Il libro raccoglie una serie di saggi e contributi di diversi studiosi, tra cui Ilan Pappè, Jamil Hilal, Patrick Wolf, Honaida Ghanim e per l’Italia Nadia Carminati, Alfredo Tradardi, Enrico Bartolomei.
Perché oggi è importante analizzare il colonialismo di insediamento? Perché è dall’unione di un gruppo di ex insediamenti coloniali, gli Stati Uniti in primis, che si è sviluppata l’incontestata potenza egemone globale. Perché il colonialismo di insediamento, come forma specifica di dominio, definisce molti degli ordinamenti politici attuali. Come i popoli indigeni esposti all’assalto del colonialismo di insediamento, gli espulsi dalla produzione sono anch’essi marcati come inutili perché superflui. Popolazioni da liquidare: accumulazione senza riproduzione. Non solo biopolitica, ma necropolitica. Occorre comprendere a fondo questa nuova realtà, per reagire a un potere che assoggetta tutti. Ne deriva la necessità di stringere alleanze tra gli ESCLUSI per un progetto di co-resistenza.
In Italia, un paese restio a fare i conti con l’esperienza coloniale del passato, e ancora meno con la sua attualità, ESCLUSI colma un vuoto che, persino in ambito accademico, dura da molti anni. I saggi raccolti in questo volume non si limitano a introdurre il lettore italiano al campo di studi del colonialismo di insediamento, ma forniscono anche gli strumenti per cogliere la continuità fondamentale tra l’esperienza storica del colonialismo di insediamento e l’attuale fase estrattiva del capitalismo neoliberista, che consiste nell’esigenza di gestire i surplus di popolazione espulsa dall’ordinamento politico coloniale o dal circuito produttivo capitalista. Il regime neoliberista opera secondo modalità di espulsione e confinamento della popolazione economicamente superflua simili a quelle impiegate dal colonialismo di insediamento nell’espulsione e nella segregazione delle popolazioni native. L’eliminazione dei nativi nei contesti coloniali di insediamento continua oggi nella forma dell’accumulazione per espropriazione tipica del neoliberismo. Comprendere questa continuità nell’esclusione è di fondamentale importanza per affrontare efficacemente il colonialismo di insediamento dei nostri giorni.
ESCLUSI – La globalizzazione neoliberista del colonialismo di insediamento
a cura di Enrico Bartolomei, Diana Carminati, Alfredo Tradardi
DeriveApprodi editore settembre 2017, pag. 240, prezzo 18 euro
Indice
Mahmoud Darwish Discorso del «pellerossa» – penultimo – all’uomo bianco
Nota redazionale
Introduzione di Enrico Bartolomei Dieci comandamenti in una mano e la spada nell’altra
Parte prima Sul colonialismo di insediamento
Lorenzo Veracini Introduzione al colonialismo di insediamento
Patrick Wolfe Il colonialismo di insediamento e l’eliminazione dei nativi
Parte seconda
La globalizzazione neoliberista del colonialismo di insediamento
Lorenzo Veracini Affrontare il colonialismo di insediamento globale dei nostri giorni
John Collins Oltre il conflitto La Palestina e le strutture profonde della colonizzazione globale
David Lloyd e Patrick Wolfe Le logiche del colonialismo di insediamento e il regime neoliberista
Parte terza
Il colonialismo di insediamento sionista, un paradigma
Honaida Ghanim Necropolitica Il caso dell’occupazione coloniale in Palestina
Ilan Pappé Colonialismo Shtetl: Prime e ultime impressioni sull’identità indigena da parte dei colonizzatori colonizzati
Jamil Hilal Ripensare la Palestina Colonialismo di insediamento, neoliberismo e individualismo in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza
Testimonianza
Il colonialismo di insediamento negli Stati Uniti
Waziyatawin Sufficiente malvagità nei loro cuori e sufficiente coraggio nei nostri
Riflessioni sulle esperienze di occupazione degli indigeni Usa e dei palestinesi
Nota a margine
Diana Carminati La «questione indigena» nel presente globale
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