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In Spagna una legge per la memoria della guerra civile

Nell’ottobre del 1938 il governo spagnolo decise di sciogliere le Brigate Internazionali che sostenevano la causa della Repubblica. L’annuncio fu un estremo tentativo del capo del governo repubblicano Juan Negrin che sperava che ciò avrebbe potuto portare a una fine del sostegno italo-tedesco ai franchisti. Ma era solo un’illusione e alla fine tale decisione si rivelò controproducente.

Dal canto loro, la Gran Bretagna e soprattutto la Francia, che bloccava alla frontiera spagnola grandi quantità di armi destinate ai repubblicani, avevano appena firmato gli accordi di Monaco con Germania e Italia e abbandonarono definitivamente al suo destino la Spagna repubblicana.

Le Brigate Internazionali furono salutate durante una grande sfilata a Barcellona, di cui si ricorda il discorso pronunciato da Dolores Ibarruri che si concluse con queste parole: “Voi siete la storia, Voi siete la leggenda, siete l’esempio eroico della solidarietà e dell’universalità della democrazia. Noi non vi dimenticheremo, e quando l’olivo della pace germoglierà di nuovo, intrecciando le sue foglie a quelle dell’alloro della vittoria della Repubblica spagnola, tornate!1

Purtroppo, sappiamo che i volontari internazionali non tornarono e tanti tra loro ebbero un destino molto duro, in particolare i tedeschi, i polacchi e gli italiani che non poterono rientrare nel loro paese. Gli italiani, in particolare, finirono internati nei campi di concentramento francesi oppure finirono al confino in Italia e costituirono in seguito una colonna portante della Resistenza italiana, tanto che si è parlato di una Lunga Resistenza che unisce la guerra di Spagna e la Resistenza italiana2.

Tuttavia, nei giorni scorsi il Parlamento spagnolo ha approvato, su iniziativa del governo, una “Legge di Memoria Democratica” che consente almeno ai discendenti dei volontari in Spagna che si impegnano a sostenere la memoria della guerra civile di ottenere la cittadinanza spagnola senza rinunciare a quella d’origine. Un provvedimento tardivo, ma certamente molto alto dal punto di vista simbolico.

Questa possibilità è estesa ai discendenti nati all’estero da genitori esuli dalla Spagna per le più varie ragioni politiche durante la guerra e anche nel periodo della dittatura. Egualmente, sono annullate tutte le condanne comminate in quel periodo per ragioni di carattere politico. Saranno anche previsti risarcimenti per le sentenze subite e per i periodi di lavori forzati a cui furono condannati gli oppositori del franchismo.

Un ulteriore aspetto riguarda la cancellazione di tutti i simboli del regime ancora esistenti e la revisione della toponomastica; inoltre la Valle de Los Caidos, enorme sacrario dei caduti falangisti, cambierà denominazione in Valle de Cuelgamuros.

Infine, un punto assai importante della legge prevede che lo stato spagnolo s’impegni nell’esumazione e nell’identificazione delle vittime delle stragi franchiste sinora non ritrovate e non identificate. Secondo il premier Sanchez si tratterebbe di oltre 114.000 persone sparite in fosse comuni.

Sino ad oggi, il lavoro di ricerca di tali caduti e la loro identificazione è stato sostenuto soltanto da associazioni private che curano la memoria della guerra, come è stato anche narrato nel recente film Madres Paralelas, di Pedro Almodovar.

Chi in Italia desiderasse avere informazioni e assistenza per ricerche sui propri cari dispersi nella guerra di Spagna o per ottenere la cittadinanza spagnola riservata ai discendenti dei volontari, può rivolgersi all’AICVAS, Associazione Italiana Combattenti Volontari Antifascisti di Spagna scrivendo a aicvas.segreteria2@gmail.com.

1 Alessandro Vaia: Da galeotto a generale, Milano, Teti Editore, p. 139.

2 Un importante documentario dal titolo, appunto, La Lunga Resistenza, di cui abbiamo già scritto in Contropiano, La lunga Resistenza: dalla guerra di Spagna all’Italia – Contropiano è stato realizzato in Italia dall’AICVAS ed è disponile in rete al sito lalungaresistenza.it per qualunque iniziativa e per le scuole e i centri di formazione storica.

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