Addio a Milan Kundera. Lo scrittore ceco se n’è andato ieri all’età di 94 anni.
Kundera fu romanziere dalla penna felice e ariosa, capace nei suoi romanzi di giocare con la filosofia e con l’enigma dell’esistenza.
Antimaterialista, quasi heideggeriano – del filosofo tedesco abbraccia l’idea della vita quale progetto effimero gettato nel mondo – fu decisamente uno dei corifei della letteratura pop e del romanzo vetrina.
Fenomeno di un’ ideologia di mercato che cominciava ad imporsi urbi et orbi.
Controverso e anticomunista (come molti “ex”), Kundera fu ovviamente amatissimo dalla sinistra revisionista e borghese che negli anni ’80 aveva cominciato a infliggere picconate al marxismo e ai suoi principi teorici e culturali.
I suoi romanzi più noti sono senz’altro “Lo scherzo”, “Il valzer degli addii”, “Il libro del riso e dell’oblio” e il celebratissimo quanto noiosissimo“L’insostenibile leggerezza dell’essere”.
Da quest’ultimo, fu tratto anche un bruttissimo film, dal titolo omonimo con Daniel Day-Lewis, Juliette Binoche, Lena Olin e Derek de Lint.
Il titolo divenne anche pretesto e parodia per infiniti articoli di giornali e rotocalchi.
Roberto D’Agostino, durante la trasmissione cult di Arbore “Quelli della notte”, ci imbastì un tormentone, mentre Antonello Venditti ne fece il titolo di un famosissimo brano.
Insomma, durante gli anni ’80, se non avevi letto Milan Kundera e la sua Insostenibile leggerezza eri una specie di appestato. Un emarginato. Uno che non aveva diritto di parola.
Ovviamente lo lessi. E la cosa che più ricordo è l’insostenibile descrizione del sesso femminile in tutte le sue varie forme.
Perciò addio Milan.
Addio all’Insostenibile pesantezza della punta d’ernia che mi hai fatto scendere per tutti gli anni ’80.
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Raf
Mai letto, fatto bene. La vita è troppo breve per leggere roba inutile
Raffaele Delle Curti
Chi tocca i fili, muore.
Una doppia perdita di tempo, allora!
La prima, per aver letto il libro; la seconda, per il livoroso commento.
Saluti.
Ta
92 minuti di applausi (all’articolo, non a Kundera buonanima)!
antonio
…dalla sua specifica “insostenibile leggerezza dell’essere” fino alla democrazia liquida e all’analfabetismo politico e sociale: il “passo” è breve: Quel passaggio che lui stesso ha reso più digeribile nell’intera operazione di “ri-maquillage revisionista” completato da una “sciatteria socio-sessuofobica” frutto/prodotto del suo “egotismo” geniale! OK
PS: https://www.treccani.it/vocabolario/egotismo/ –
…mo’ fate ‘n pò come ve pare se lo credete mejo.
Io la penso così: …vabbè?
antonio
na pont’ ‘e uallera alla pizzaiola ..ahahahah ma questo Milan giocava nell’Inter ?
alfredo simone
per pigrizia, ma forse anche perché, consapevole dei miei limiti, ho sempre preferito cercare di capire vivendo piuttosto che leggere i “sacri tomi” – di cui comunque gli scritti di Kundera non fanno parte – non l’ho letto. Però un commento me lo permetto, per il tramite di Gianfranco Manfredi: https://youtu.be/Dv6xisjbh8I
Véronique Seguin
Oh grazie. Finalmente dopo tanti decenni mi sento meno sola ! Da “Lo scherzo” a L’insostenibile…”: una prosa logorroica, vana, compiacente, addirittura nauseante, reazionaria.
Stefan Burnett
Per il Ministro San Giuliano, Milan Kundera è stata la più bella parità che abbia mai visto
Giorgione
ci fate caso che oggi nemmeno più i libri pop da rivoluzione conservatrice ( nel senso di Gramsci ) permeano il discorso pubblico ? Diceva il noto barbone, e dal uomo che si può capire l’ antropologia della scimmia , versione materialista di quell’ altro col berretto famoso che affermava essere l’esito che illumina il fondamento. Sicché
noi dal presente senza libri nel discorso pubblico, capiamo il senso profondo di quel libro tormentone degli anni 80 ( mi fece due palle così)