Un colono israeliano è stato ucciso e altri quattro sono stati feriti dalla polizia palestinese oggi vicino alla tomba di Giuseppe, un luogo di pellegrinaggio per gli ebrei, dove si erano recati senza autorizzazione dell’esercito israeliano. La vittima, il 24enne Ben-Yossef Livnat, è un ebreo ultra ortodosso della colonia di Elon Moreh e nipote del ministro per gli Affari culturali Limor Livnat.
“Un civile israeliano è stato ucciso e altri quattro sono stati feriti dopo essere entrati senza autorizzazione nella tomba di Giuseppe a Nablus”, ha dichiarato in una nota l’esercito israeliano. “Responsabili palestinesi hanno informato le autorità israeliane che questi civili erano stati colpiti dalle pallottole sparate da un poliziotto palestinese che, dopo avere scorto movimenti sospetti, ha sparato nella loro direzione”, secondo il comunicato.
Il governatore palestinese di Nablus, Jibrin al-Bakri, ha dichiarato che una commissione palestinese aveva aperto un’indagine ma aveva sottolineato che il gruppo era entrato senza autorizzazione in una zona sotto controllo palestinese. Gli spari sono avvenuti prima dell’alba all’esterno della tomba, all’ingresso sud di Nablus. Situata nel campo profughi di Balata, uno dei più popolati della Cisgiordania, questa tomba è fonte di tensioni tra israeliani e palestinesi. Secondo il servizio di ambulanze israeliano, tre veicoli sono stati investiti da colpi di arma da fuoco vicino alla tomba di Giuseppe. Un uomo di 20 anni è stato gravemente ferito e un ragazzo di 17 ha riportato lesioni meno gravi, mentre gli altri due feriti sono stati raggiunti di striscio.
Il ministro della Difesa israeliano Ehud Barak ha “condannato con forza” l’accaduto, ritenendo che non si possano giustificare “spari contro innocenti anche se c’è stato un problema di coordinamento” tra l’esercito israeliano e la polizia palestinese. Il Consiglio degli insediamenti ebraici della Cisgiordania occupata (Yeshah) e il ministro per gli Affari culturali hanno ciascuno da parte loro denunciato “un crimine commesso a sangue freddo” da parte dei palestinesi.
L’esercito e la polizia israeliani hanno isolato la zona circostante la tomba e sono scoppiati scontri con decine di giovani palestinesi. Hanno sparato in aria e lanciato granate stordenti per disperdere i dimostranti, che hanno da parte loro bruciato pneumatici. La calma è tornata a fine mattinata. Ma in occasione del passaggio del corteo funebre, partito dalla vicina colonia di Elon Moreh in direzione di Gerusalemme, coloni hanno incendiato un’automobile palestinese e infranto vetri di altri veicoli, al valico di Huwara, vicino a Nablus, prima che intervenisse l’esercito israeliano.
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