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Afghanistan. Giornata pesantissima per le truppe della nato

La giornata di oggi si era aperta con un altro soldato del contingente militare della Nato è morto nell’Afghanistan meridionale. Lo ha reso noto la stessa Isaf a Kabul. In un comunicato si precisa solo che il decesso è avvenuto «durante un attacco degli insorti». Ma nel corso della giornata altre notizie sono arrivate a rendere più micidiale il bilancio penagtivo per le truppe della Nato. Sette persone, tra cui il capo della polizia per il nord dell’Afghanistan, il generale Mohammad Daud Daud, il capo della polizia provinciale, Bismillah Muhamadi, e tre soldati tedeschi, sono infatti state uccise oggi in un attentato suicida contro l’ufficio del governatore della provincia settentrionale di Takhar. “Sette persone sono morte e altre nove sono rimaste ferite” ha detto il portavoce, Faiz Mohammad Tawhidi, all’Afp. “Tre militari tedeschi e quattro afgani, tra cui il generale Daud e il capo della polizia (per la provincia di Takhar) figurano tra i morti”. Il comandante in capo delle forze militari straniere nel Nord Afghanistan, il generale tedesco Markus Kneip, è sopravvissuto all’attentato, riferisce un portavoce della Nato ma secondo il Der Spiegel, che riporta fonti del governo afgano, il generale è rimasto gravemente ferito e si troverebbe in pericolo di vita. I militari della Nato morti in Afghanistan sono saliti così a 208 dall’inizio dell’anno e a48 dal primo maggio 2011.

Ieri infatti era salito a otto il numero dei soldati della Nato rimasti uccisi nel sud dell’Afghanistan, in seguito all’esplosione in rapida successione di due ordigni rudimentali nascosti all’interno di un container: lo ha reso noto il Pentagono, precisando che tutti i soldati erano di nazionalita’ americana. Si tratta di uno degli attacchi dal bilancio piu’ grave negli ultimi mesi.
L’attacco e’ avvenuto nella provincia di Kandahar, da sempre roccaforte dei Talebani, a una ventina di chilometri dalla frontiera con il Pakistan.

Sono invece contrastanti i risultati di un raid aereo della Nato sulla provincia orientale afghana del Nuristan, al confine con il Pakistan, avrebbe causato la morte di 68 talebani, ma anche di 17 agenti di polizia afghana che collaborano con la stessa Nato. Lo ha detto il governatore della provincia, Jamaluddin Badr. All’agenzia Pajhwok Badr ha precisato che l’attacco è avvenuto nel distretto di Du Ab, apparentemente caduto in mano degli insorti: sono rimasti feriti il responsabile amministrativo del distretto, Fida Mohammad, e il capo della polizia locale, Allah Dad. Il bilancio delle vittime è in corso, ha aggiunto, perchè la zona dove è avvenuto il raid non è coperta dalla rete telefonica. Da parte sua la Nato ha confermato di aver realizzato incursioni aeree nella zona a sostegno di una offensiva contro i talebani, respingendo però l’ipotesi del ferimento di civili o di agenti di polizia.

I comandi militari della Nato e degli Usa sembrano ormai “impazziti” di fronte all’alto numero di perdite che continuano a subire sul terreno. Si impone la strada dei bombardamenti aerei a tappeto ma con effetti ancora più controproducenti. La guerra Usa/Nato in Afghanistan è persa. Prima se ne rendono conto e fanno rientrare le truppe…meglio è per tutti.

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