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Libia. Per Al Jazeera colloqui in corso per il cessate il fuoco

Lo riferisce l’emittente Al Jazera citando una conversazione tra un suo corrispondente e il ministro degli Esteri di Tripoli, Abdelati al-Obeidi. L’inviato della rete all-news ha incontrato al-Obeidi – dal fare “molto circospetto” – in un volo verso la città tunisina di Gerba. Pur non essendo autorizzato a parlare, il ministro avrebbe ammesso di essere in viaggio per partecipare a “un colloquio con emissari britannici”, ha detto il giornalista James Bays. Colloqui di cui non poteva rivelare i contenuti ma che fornivano l’occasione “per uno scambio di vedute e l’apertura di un canale di comunicazione”. Nessuna “exit strategy” per il colonnello Gheddafi, precisa ancora Bays citando il ministro, ma un tentativo di aprire un negoziato con i ribelli di Bengasi. “Vogliamo terminare la guerra e la vogliamo finire presto”, avrebbe detto al-Obeidi al corrispondente.

La notizia giunge al termine di una nuova giornata di operazioni Nato sul paese africano. Una forte esplosione è stata udita questa mattina verso le 10 nel centro di Tripoli, vicino alla residenza di Muammar Gheddafi, nel quartiere di Bab al-Azizyah. Secondo i media locali si tratterebbe di un raid aereo della Nato contro una caserma della Guardia popolare, ma al momento non ci sono notizie più precise. Raid sono stati invece condotti durante la notte sulla capitale libica, e una esplosione è stata registrata intorno all’una, sempre nella zona centrale della città. L’agenzia di stampa ufficiale Jana ha riferito di “siti civili” colpiti nella regione di Al-Qariet, a sud di Tripoli. Intanto, il governo del Senegal ha annunciato la decisione di riconoscere il Conisglio nazionale transitorio di Bengasi come rappresentante legittimo del popolo libico.

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