Il capo dello Stato maggiore interforze statunitense, l’ammiraglio Mike Mullen, ha sostenuto in alcune interviste rilasciata a tv americane che il Pakistan sferrerà una offensiva militare nel Waziristan settentrionale. Lo scrive oggi il quotidiano Dawn di Islamabad. «Si tratta – ha sottolineato – di uno scontro importante nell’ambito di un altrettanto importante operazione frutto di una recuperata fiducia pachistana con gli Stati Uniti». Da tempo Washington ha fatto presente al governo pachistano che una delle chiavi per la soluzione della crisi regionale e del conflitto in Afghanistan si trova nella presenza nel Waziristan settentrionale di santuari di insorti, ed in particolare della Rete Haqqani, che godrebbe di protezione da parte di settori del governo di Islamabad. In base all’accordo raggiunto durante la visita del Segretario di Stato Hillary Clinton, l’aviazione pachistana interverrà all’inizio in Waziristan settentrionale per «ammorbidire» il terreno, prima dell’intervento dell’esercito. Il governo pachistano, conclude il giornale, pensa ad una forza di 140.000 uomini, ma gli Usa hanno chiesto una mobilitazione ancora più massiccia.
Un altro soldato della Nato è morto oggi nell’Afghanistan orientale. Lo ha reso noto la stessa Isaf a Kabul. In un comunicato si indica solo che il decesso è stato causato dallo scoppio di un rudimentale ordigno. I soldati stranieri uccisi in Afghanistan sono saliti a 55 dal primo maggio L’Australia ha intanto confermato la morte di due suoi militari in Afghanistan, portando così a 26 il bilancio dei soldati australiani uccisi dal 2001. La conferma è venuta dal capo delle Forze Armate, Angus Houston. Uno dei due militari è deceduto lunedì dopo essere stato colpito da un soldato afghano mentre i due partecipavano a un turno di guardia. L’altro militare, pilota di un elicottero Chinook, è morto nello schianto al suolo del suo velivolo. L’Australia ha attualmente in Afghanistan un contingente di 1.500 militari.
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