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Israele minaccia: “Fermeremo la Freedom Flottilla”

L’establishment israeliano annuncia che sarà bloccata in alto mare, proprio come un anno fa, la Freedom Flotilla 2 ideata da una vasta coalizione di organizzazioni internazionali in difesa dei diritti umani per rompere il blocco israeliano alla Striscia di Gaza. Lo ha dichiarato il comandante della marina militare, ammiraglio Eliezer Marom, secondo cui dietro agli slogan di carattere umanitario degli organizzatori si cela “un odio” verso lo Stato ebraico. “Quella missione ha per scopo un confronto con i militari israeliani. Si cerca una provocazione di carattere mediatico per creare un’atmosfera di delegittimazione di Israele” ha sostenuto ieri Marom, in una cerimonia nel porto di Haifa. Della ‘Flottilla’ quest’anno non farà parte la nave passeggeri Marmara dove, un anno fa, nove attivisti turchi rimasero uccisi durante l’abbordaggio della marina militare israeliana. La marina israeliana prevede che alla fine di giugno una decina di altre imbarcazioni (in realtà saranno di più) cercheranno di raggiungere Gaza, per rompere il blocco navale e l’embargo israeliano. Le notizie diffuse dai servizi di intelligence israeliani, affermano che attivisti provenienti dalla Giordania e dallo Yemen si apprestano a ingaggiare una lotta attiva con i militari israeliani, se sarà loro impedito di raggiungere Gaza. Marom ha ribadito che Israele non acconsentirà mai all’apertura di un rotta di libera navigazione verso Gaza perché “Hamas potrebbe dotarsi di quantità incontrollate di armi e minacciare Israele con nuovi razzi e con missili terroristici”. Ma le autorità israeliane non capiscono o fingono di non capire che l’aria in Medio Oriente sta cambiando anche per loro e che la propaganda dietro cui hanno celato la brutalità delle loro azioni contro gli attivisti internazionali e i palestinesi, non reggono più alla prova della verità né ai cambiamenti nelle relazioni regionali e internazionali.

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