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In Egitto non si ferma la protesta contro la Giunta militare

 

Un tribunale egiziano ha comunicato oggi che emetterà la sua sentenza il prossimo 24 settembre nel processo contro due poliziotti accusati di aver picchiato a morte l’attivista Khaled Said, la cui uccisione provocò l’inizio delle proteste che portarono al rovesciamento di Hosni Mubarak.

Decine di persone si erano radunate dalle prime ore di oggi in tribunale, attendendo una sentenza in giornata. Un documento del tribunale comunica che il verdetto avrà invece luogo il 24 settembre.

Alcuni nella folla fuori dal tribunale hanno intonato slogan contro il Ministero dell’Interno, mentre altri sventolavano bandiere egiziane e mostravano foto del viso percosso di Said.

Gli attivisti sostengono che i poliziotti avrebbero ucciso Said, 28 anni, dopo che l’attivista e blogger aveva messo online un video che mostrava la polizia vendere stupefacenti.

Intanto è salito a 1.036 feriti il bilancio delle vittime degli scontri avvenuti nella notte di martedi in piazza Tahir dove migliaia di manifestanti si sono scontrati con la polizia che è ricorsa ad un massiccio il lancio di lacrimogeni, cercavano di disperderli. I manifestanti chiedono la rimozione del capo del Consiglio Supremo delle forze armate, Hussein Tantawi. Centinaia di giovani hanno risposto lanciando pietre contro le forze di sicurezza e dirigendosi poi a Piazza Tahrir. L’emittente Al Jazira ha riferito dell’arresto di 7 persone. Il Movimento 6 Aprile, ha lanciato un appello “a tutti gli egiziani” per un sit-in a oltranza a Piazza Tahrir, “fino a quando non ci saranno segnali chiari che le nostre richieste saranno ascoltate”. Per il Supremo Consiglio delle Forze armate, che ha assunto il potere dopo la caduta di Mubarak, si tratta di incidenti volti a “destabilizzare il Paese e a mettere i rivoluzionari contro la polizia”. Gli attivisti hanno accusato i sostenitori del vecchio regime di aver provocato le violenze, in risposta alla dissoluzione dei consigli municipali, decretata ieri dal tribunale del Cairo, ancora dominati dai sostenitori del partito di Mubarak, il Partito Nazionale Democratico. Per venerdi 8 luglio proprio a Piazza Tahir è stata convocata una grande manifestazione nazionale da parte delle forze dell’opposizione progressista che contestano la giunta militare al governo e la cooptazione dei Fratelli musulmani nella normalizzazione della spinta al cambiamento emersa dalla rivolta egiziana.

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