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Francia. Cambia il clima sulla guerra in Libia

L’impiegato che ha preso per il bavero Sarkozy rimproverandogli l’intervento militare in Libia, potrebbe essere solo la “rivelazione” che il clima in Francia non è più così favorevole alle avventure guerrafondaie del suo governo. Dopo aver goduto di larghi consensi nei primi mesi, adesso è ben il 51% dei francesi a disapprovare l’intervento militare della Nato contro la Libia. Lo rivela un sondaggio Ifop pubblicato oggi dal quotidiano comunista L’Humanitè. Di questa leggera maggioranza contraria all’intervento, il 30% è «piuttosto sfavorevole» mentre il 21% si dichiara «del tutto contrario»

Il governo francese si trova però in imbarazzo anche per le rivelazioni sulle forniture di armi ai ribelli di Bengasi, una misura che viola la Risoluzione dell’Onu alla quale la Francia si ispira per giustificare i bombardamenti a tappeto sulla Libia. La Francia ha fornito ai ribelli libici solo «armi di autodifesa», «in conformità con la risoluzione 1973» dell’Onu sull’intervento in Libia, si è giustificato ai microfoni di France Inter, il ministro degli Esteri francese Alain Juppè. «Non è una violazione delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza – ha spiegato – Delle popolazioni sono state oggetto di attacco da parte delle forze di Gheddafu ed erano in una situazione estremamente precaria, ed è la ragione per cui sono stati paracadutati medicine, cibo e anche armi di autodifesa, dunque in conformità con la risoluzione». «Il nostro obiettivo – ha aggiunto – è che le popolazioni civili possano esprimersi, senza essere selvaggiamente represse». La Francia ha ammesso nei giorni scorsi di aver fornito armi leggeri ai ribelli libici, ma smentito di aver inviato anche armamenti pesanti e in particolare missili anticarro, come sosteneva invece il quotidiano Le Figaro, ed ha anche ammesso di aver informato di questo la Nato e il Consiglio di sicurezza dell’Onu. Lo ha dichiarato oggi a Mosca lo stesso Juppè, in visita nella capitale russa. Il ministro degli esteri russo Serghei Lavrov si è detto per parte sua perplesso sulla fornitura di armi francesi ai ribelli libici in lotta contro il regime di Muammar Gheddafi, denunciando «interpretazioni diverse» della risoluzione dell’Onu, che autorizza al ricorso alla forza. «Al momento, una situazione molto spiacevole esiste», ha detto Lavrov sottolineando che le risoluzioni sulla Libia «possono essere interpretate in qualunque modo». I ribelli ringraziano Parigi per «il sostegno e la saggezza» ed esprimono «profonda gratitudine» alla Francia per la decisione di inviare armi al Cnt. Un atteggiamento da ascari.

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