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Israele fa i conti con solidarietà internazionale con la Palestina

Le notizie fino a venerdi sera

Ore 19.20: Sono saliti 69 i passeggeri giunti all’aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv, fermati dalle autorità israeliane perché sospettati di essere attivisti filo-palestinesi: lo hanno reso noto fonti della polizia israeliana, precisando che le persone interrogate sono state 310 e quattro sono già state rimpatriate.

Ore 17.30: Almeno 30 dei passeggeri giunti all’aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv, e provenienti da Svizzera e Italia sono stati fermati dalle autorità israeliane. Una trentina di persone, sospettate di essere attivisti filo-palestinesi, sono stati fermati e interrogati e verranno probabilmente espulsi; secondo alcune fonti si tratterebbe in gran parte di cittadini belgi. Centinaia di militanti si sono dati appuntamento all’aeroporto israeliano a partire da giovedì sera, per solidarietà con la popolazione palestinese. (fonte Afp)

Ore 14.50: Nel tentativo di impedire l’ingresso in Israele di attivisti filopalestinesi, le autorità dell’aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv fatto spostare due aerei arrivati dal Terminal 3 (quello principale), per passare nel Terminal 1 (sceondario). Secondo l’agenzia israeliana Ynet uno dei velivoli è dell’ Alitalia ed è proveniente da Roma, mentre il secondo è della compagnia EasyJet, e proviene da Ginevra. Le autorità sospettano che a bordo di quegli aerei ci siano decine di aderenti alla Operazione “Benvenuti in Palestina”, che rischiano di essere bloccati dalla polizia e respinti all’aeroporto di partenza. Finora, aggiunge Ynet, sono state interrogate una ventina di persone.

13.20: Cresce la tensione nell’aeroporto internazionale Ben Gurion di Tel Aviv mentre nelle prossime ore si attende l’arrivo di decine di attivisti stranieri nel contesto della manifestazione denominata “Benvenuti in Palestina”. Nella sala arrivi dello scalo alcuni attivisti hanno esposto cartelli che inneggiavano a quella manifestazione e, secondo la radio militare, sono stati subito coperti di contumelie da parte di passeggeri israeliani. La polizia è intervenuta e ha compiuto un fermo. Intanto un forte ritardo è segnalato nell’atterraggio di un volo da Ginevra (ansa)

13,10: Una portavoce del gruppo radicale israeliano Gush Shalom ha reso noto che è stata annullata una manifestazione di benvenuto agli attivisti stranieri che doveva avere luogo all’ uscita dell’aeroporto, nel timore che la polizia conducesse arresti. In sostituzione sarà tenuto un picchetto di protesta nel centro di Tel Aviv, ha aggiunto. Da parte sua il parlamentare palestinese Mustafa Barghuti ha accusato Israele di aver «trasformato l’aeroporto in un avamposto militare» per impedire agli attivisti stranieri di raggiungere la Cisgiordania. Barghuti si è detto sicuro che queste misure preventive si riveleranno comunque vane.

 

12.55: Secondo il ministro israeliano degli interni Ely Ishai altri 220 attivisti che intendevano pure atterrare oggi a Tel Aviv sono stati bloccati negli scali di partenza, su segnalazione israeliana. La polizia israeliana resta schierata nel Terminal 3 dell’ Aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv e nella zona adiacente, per prevenire manifestazioni esterne di solidarietà agli attivisti.

 

ore 12.00: è stata fermata dalla polizia italiana all’aereoporto di Fiumicino un’attivista italiana di nome Lisa che era in partenza per Tel Aviv.

ore 10.10: Decine di attivisti pro-palestinesi hanno manifestato questa mattina all’aeroporto parigino di Roissy-Charles De Gaulle dopo essersi visti vietare l’accesso a dei voli per Tel Aviv perchè i loro nomi figuravano in una lista di «persone indesiderate» inviata da Israele. Alle 5 di questa mattina cinquanta persone che volevano imbarcarsi su un volo Lufthansa hanno occupato i banchi del check-in della compagnia al terminal 1 dello scalo parigino. Un’ora dopo altri passeggeri cui era stato impedito l’accesso ad un volo per Tel Aviv hanno manifestato al terminal «. Disordini anche all’aeroporto di Ginevra dove a circa cinquanta persone che hanno detto di appartenere al collettivo pro-palestinese dei disobbedienti è stato impedito di fare il check-in per imbarcarsi su un volo diretto a Betlemme.

Reparti della polizia israeliana sono schierati oggi nelle vicinanze dell’aeroporto internazionale Ben Gurion (Tel Aviv) per far fronte ad ogni evenienza mentre centinaia di attivisti si accingono a confluire da diversi aeroporti europei verso lo scalo per esprimere solidarietà alla Palestina. La scorsa notte 180 attivisti che cercavano di salire su aerei diretti verso Israele sono stati bloccati negli aeroporti europei di partenza su richiesta delle autorità israeliane. Alle compagnie aeree era stato indicato che quei viaggiatori erano “persone indesiderabili in Israele”: ragion per cui sarebbero stati comunque fermati alla frontiera e costretti a far ritorno allo scalo di origine. Nel timore di subire ritardi – spiega la stampa locale – le compagnie aeree hanno deciso di cooperare con i responsabili israeliani alla sicurezza. Questi sviluppi hanno destato forti rimostranze da parte dei dirigenti di decine di Ong palestinesi. Il significato di quella che viene chiamata Operazione ‘Benvenuti in Palestinà sarà illustrato dagli organizzatori oggi a Betlemme. Nel frattempo la protesta si estende anche agli ambienti della sinistra radicale israeliana che, in aperto contrasto con la linea del governo, ha deciso di dare un caloroso benvenuto a quegli attivisti filopalestinesi che riusciranno ad entrare in Israele, superando i filtri predisposti dai servizi di sicurezza israeliani.

 

Per evitare una manifestazione a favore della causa palestinese presso l’aeroporto Ben Gurion a Tel Aviv, le autorita’ israeliane hanno trasmesso a molte compagnie aeree una lista di proscrizione con centinaia di persone ”indesiderate” per impedirne la partenza. Secondo i media israeliani, la lista comprende i nomi di oltre 300 attivisti stranieri, la maggior parte dei quali di nazionalita’ francese, che avrebbero dovuto partecipare all’iniziativa ”Benvenuti in Palestina”. Lo riferisce l’AFP, raccontando che ieri almeno otto attivisti filopalestinesi che si volevano imbarcare presso lo scalo parigino di Roissy su un volo della compagnia ungherese Malev per Tel Aviv, via Budapest, hanno trovato la loro prenotazione cancellata. Le diverse organizzazioni di solidarietà con i palestinesi che hanno promosso l’iniziativa hanno assicurato che questa avrà un carattere non violento. Israele ha detto che chiunque violerà l’ordine pubblico sarà espulso dal paese. Agli attivisti che sono già su una lista nera inoltre non sarà concesso l’ingresso nel paese e saranno perciò costretti a ripartire sul primo aereo per la destinazione di provenienza.

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