L’iniziativa che ha avuto luogo, il 4 luglio, in un cinema di Saint German des Prés , è stata organizzata dal filosofo e amico di Israele,Bernard-Henry Lévy, dalla rivista “La Régle du Jeu”, dall’associazione “France-Syrie Démocratie” e dall’organizzazione “Per il cambiamento democratico in Siria”.
Nel gruppo di personalità francesi invitate spiccavano Bernard Kouchner, ex ministro degli Affari Esteri, Dominique Sopo, presidente di “SOS Razzismo”, il filosofo André Glucksmann, e anche alcuni rappresentanti di centro-sinistra come Francois Bayrou, il socialista Laurent Fabius, il presidente della Camera di Parigi, Bertrand Delanoe e il portavoce dei verdi, Cécile Duflot.
Non mancavano neppure rappresentanti della destra israeliana, come Frédéric Ansel, membro del movimento giovanile del Likud, e Alex Goldfarb, ex deputato e consigliere del ministro della Difesa di Israele, Ehud Barak.
Secondo il rapporto pubblicato nel sito “Al Manar”, l’opposizione siriana era rappresentata, tra gli altri, da Lama Atassi. Questa attivista ha rivelato che le spese dell’organizzazione dell’incontro sono state sostenute da impresari legati ai Fratelli Musulmani siriani, e ha aggiunto che “coloro che ci accusano di cooperare con gli israeliani prestano un servizio al regime siriano”.
Da parte sua, il rappresentante dei Fratelli Musulmani siriani in Francia, Molhem Drubi, a cui un giornale libanese ha chiesto se non si sentiva in imbarazzo nel partecipare ad una riunione organizzata dalla rivista “La Régle du Jeu” e nel sedere a fianco di sionisti e sostenitori di Israele, ha dichiarato che “per i siriani è importante avere una piattaforma per esporre le proprie ragioni”.
Più esplicito il rappresentate del Fronte di Salvezza, Ashraf Mokdad, ha chiesto l’aiuto urgente dei paesi occidentali “per mettere fine ai massacri del regime siriano” e ha difeso la collaborazione con personalità filo-Israele. “Siamo pronti ad unirci con chicchessia per fermare lo spargimento di sangue in Siria. Il regime siriano intrattiene conversazioni dirette o indirette con Israele, e allora che cosa ci impedisce di incontrarci con personalità francesi che vogliono appoggiare il popolo siriano?”.
Frédéric Ansel non ha mancato di tessere le lodi della sua ideologia, notando che “purtroppo certi arabi continuano a considerare il sionismo un insulto, sebbene sia fonte di orgoglio e di onore”.
Radicale è stato l’appello lanciato da Bernard Lévy, per il quale “il mondo non può continuare ad esitare. Il Consiglio di Sicurezza deve portare il regime siriano davanti al tribunale internazionale”.
Bernard Kouchner non è stato da meno, lamentando l’incapacità della comunità internazionale di intervenire militarmente in Siria. “Siamo stati in Siria e abbiamo compreso che è una grande ingiustizia lasciare soli i siriani”. All’esterno, sostenitori del regime siriano e attivisti dell’opposizione avversi a tali amicizie hanno protestato contro lo svolgimento del convegno.
Fonte: Avante del 20/07/2011
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