E dire che molti degli ex dovevno consocere i suoi piani di ritirata, le vie di fuga, le alternative studiate in una vita di potere e caccia all’uomo, tra bombardamenti improvvisi, attentati subiti (forse pure sui cieli di Ustica, secondo alcuni) e altri commissionati (Lockerbie).
I tunnel che partono dal bunker misurano anche 30 chilometri di lunghezza, dicono. Forse ne sono stati costruiti di nuovi che protvano in direzioni ignote ai vecchi lacché. Forse il nemico più stupido – e quindi più pericoloso – che Ghedafi poteva incontrare (questi occidentali in crisi con notalgie di colonialismo) si sono resi conto che aevano fatto da avizione strapotente a un esercito di malcalzati di dubbia provenienza, aspirazione, obbedienza. Pare che la “brigata ribelle” più attiva nell’ttacco a Tripoli sia una formazioe qaedista. Pare che non tutte le tribù siano consenzienti a farsi dominare da un gruppazzo di integralististi esaltati istruiti dai sauditi. Pare – e l’hanno ripetuto in questi giorni molti editorialisti insospettabili di simpatie gheddafiane – che il fantasma di una “nuova Somalia” sia apparso all’improvviso davanti agli occhi di generali di seconda fila, politici, di terza e “analisti” troppo occupati col proprio ombelico per studiare davvero il mondo. Una “somalia” con ancora buone riserve di petrolio e gas, in mano a bande di incontrollabile orientamento, pronti a cambiare cavallo e alleaza ogni volta che sembra utile.
Forse un clan Gheddafi ancora vivo può tornare utile per stabilizzare il paese se le cose dovesero andare male. Chi ricorda l’Iraq? bbatterono Saddam, lo scovarono e consegnaroo alla vendetta sciita. Poi si accorsero che l’integralismo qaedista era così riuscito a entrare là dove non era mai riuscito. Il geniale generale Petraeus trovò la soluzione: un accordo con i saddamisti ancora in vita, il nerbo dell’esercito sconfitto, per debellare gli integralisti di Al Zarqawi. E allora perché consentire una “tabula rasa” dei gheddafiani? Non si sa mai, poterebbero tornare utili…
Non c’è bisogno di mettersi ora daccordo con lui ora. L’uomo è scaltro quanto basta per capire in quale direzione gli viene lasciata una via d’uscita.
Fantapolitica internazionale?
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Le notizie della notte.
Il regime di Gheddafi può resistere mesi o anni. Lo ha detto il portavoce del governo libico in una telefonata alla tv Al-Orouba.
Il portavoce del governo libico ha giurato di trasformare il Paese in vulcani, lava e fuoco.
Decine di missili Grad (in dotazione alle forze di Gheddafi) sono stati sparati su Tripoli. Lo riferisce la Tv Al Arabiya citando un testimone.
Un portavoce del Colonnello Muammar Gheddafi ha annunciato che forze fedeli al leader libico hanno catturato quattro persone «di alto livello» del Qatar e un cittadino degli Emirati Arabi Uniti. Il portavoce, Mussa Ibrahim, ha fatto l’annuncio parlando al telefono alle tv satellitari Al-Orouba e al-Rai, che trasmettono insieme.
Combattenti del Colonnello Muammar Gheddafi stanno attaccando la città di Ajelat, ad ovest di Tripoli, con missili e carri armati. Lo riferisce l’emittente Al Arabiya.
Gheddafi non molla e nella notte torna a farsi vivo via radio: «Vittoria o morte», tuona il leader libico mentre un portavoce del regime minaccia di trasformare la Libia in un ‘vulcanò sostenendo che il governo di Gheddafi resisterà mesi o addirittura anni. Quasi a evocare quanto appena dichiarato, le forze lealiste hanno lanciato una offensiva nella notte sparando fra l’altro diversi missili Scud dalla zona di Sirte, città di origine del leader libico, verso l’enclave di Misurata, controllata dai ribelli. Mentre il mondo si chiede che fine abbiano fatto il colonnello e i suoi figli dopo che gli insorti hanno espugnato il compound di Bab al-Aziziya, Gheddafi parla con una radio locale di Tripoli: «la ritirata dal bunker è stata una mossa tattica», ha sostenuto il rais. Nel discorso, citato dalle tv satellitari Al Orouba e Al-Rai, Gheddafi ha poi giurato vittoria o morte contro l’aggressore. Subito dopo è intervenuto il portavoce del regime che, in una telefonata alla tv Al Orouba, ha minacciato gli insorti: «i leader dei ribelli non avranno pace se vengono a Tripoli», ha detto, sostenendo che il regime potrebbe resistere mesi o anni. Nell’evocare uno scenario iracheno, il portavoce ha poi annunciato che forze fedeli al leader libico hanno catturato quattro persone «di alto livello» del Qatar e un cittadino degli Emirati Arabi Uniti. Intanto, testimoni hanno raccontato alla tv al-Arabiya che decine di missili grad sono stati sparati su Tripoli mentre la controffensiva dei lealisti ha lanciato missili Scud su Misurata e ha colpito la città di Ajelat, a ovest di Tripoli, con missili e carri armati.
Sono più di 400 i morti a Tripoli negli ultimi tre giorni. Lo riferisce il capo del Consiglio nazionale di transizione libico.
La ritirata da Bab al-Aziziya è stata una mossa tattica. Lo ha detto il colonnello Muammar Gheddafi, riferisce la tv Al Orouba.
Muammar Gheddafi ha detto in un messaggio audio trasmesso dalla tv al-Rai che i libici devono «ripulire» la loro capitale dai ribelli. «Tutti i libici devono essere presenti a Tripoli – ha detto Gheddafi – giovani, uomini e donne delle tribù devono percorrere Tripoli e rastrellare i traditori». «Sono stato un poco in giro a Tripoli con discrezione, senza essere visto dalla gente – ha aggiunto – e… non ho sentito che Tripoli fosse in pericolo».
Diverse forti esplosioni, almeno dieci, hanno letteralmente scosso la capitale libica Tripoli pochi minuti fa, nella zona orientale della citt…, mentre nel cielo volteggiano i jet Nato.
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In sintesi. Prosegue l’evoluzione verso uno scenario ircheno, quando un regime con una base sociale solida, non potedo davvero competere con la potenza di fuoco degli eserciti occidentali coalizzati, si trasformò in guerriglia.
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