Peccato che siano indiani a casa loro con la propria bandiera nazionale.
E’ la stampa (embedded) bellezza!
La spampa non embedded, riunita all’Hotel Rixos di Tripoli, nel frattempo veniva minacciata di morte da falsi giornalisti CNN rivelaisi agenti CIA e MI6 e da cecchini delle forze degli “insorti” (in realtà miliziani di Al Qaeda sdoganati, insomma veri e propri tagliagole), per impedire loro di uscire e vedere quel che stava succedendo in città.
Ma il troppo è trosspo e anche qualche giornalista embedded francese, come l’inviato di France 24 Matteo Mabin, inizia a riferire che il cosiddetto “assedio al bunker di Gheddafi” in effetti è un massacro casa per casa di funzionari medio-piccoli e delle loro famiglie, donne e bambini compresi, da parte dei tagliagole prezzolati dalla NATO. Massacro che il nostro democraticissimo “La Repubblica” attribuisce a Gheddafi (“Scoperto l’ospedale degli orrori: 200 morti”).
Il sudiciume tracima a tal punto che persino la collaborazionista ONU, per bocca di Ian Martin consigliere del Segretario Generale, deve parlare di “abusi compiuti dai ribelli”.
Ecco allora d’incanto la soluzione letteralmente piovuta dal cielo: l’uragano Irene.
Vi siete accorti che sono sparite le notizie sulla Libia e ci è stato invece repentinmamente richiesto di trepidare angosciati per un uragano che non investirà mai New York?
Io le chiamo “prove avanzate di fascismo mediatico”. Altro che il Berlusca!
Piotr
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