Le versioni ufficiali parlano di negoziati in corso tra le fazioni in guerra, ma intanto la “Camera dei rappresentanti della Libia” (il parlamento libico che si riunisce a Tobruk, nella Cirenaica, ndr) ha reso pubblica una dichiarazione in cui afferma che le Forze armate egiziane hanno “il diritto di intervenire per proteggere la sicurezza nazionale libica ed egiziana” in caso di “minaccia imminente per la sicurezza dei due Paesi”.
L’agenzia Nova riferisce che la nota è stata pubblicata nella notte sul sito web della Camera dei rappresentanti di Tobruk – organo legislativo eletto nel 2014 antagonista a quella di Tripoli – il quale, secondo indiscrezioni, avrebbe accolto con favore la dichiarazione del presidente/generale egiziano Abdel Fatah Al Sisi nella quale si chiedono “sforzi concertati tra i due paesi fratelli per garantire la sconfitta dell’occupante invasore e preservare la nostra sicurezza nazionale comune e raggiungere la sicurezza e la stabilità nel nostro paese e nella nostra regione”.
La nota del parlamento di Tobruk spiega che garantire l’equa distribuzione della ricchezza e delle entrate petrolifere per la popolazione, “è un requisito legittimo per tutto il popolo libico”.
Il presidente del parlamento della Cirenaica, Aguila Saleh (in visita ieri in Italia dove ha incontrato di Maio e Conte) aveva dichiarato in precedenza che la Camera dei rappresentanti della Libia avrebbe chiesto ufficialmente alle Forze armate dell’Egitto di intervenire militarmente nel caso in cui le forze del Governo di accordo nazionale (Gna) di Tripoli tentassero di attaccare Sirte.
Le parole del presidente del parlamento libico seguivano le dichiarazioni del presidente dell’Egitto Al Sisi, il quale a giugno aveva minacciato di intervenire militarmente in Libia nel caso in cui le forze del Gna di Tripoli, sostenute dalla Turchia, tentassero di attaccare le città di Sirte e al Jufra, definite dal Cairo una vera e propria “linea rossa”.
La tv satellitare saudita Al Arabiya, citando lo stesso Saleh ha parlato, ma senza fornire dettagli, di “Un imminente incontro tra gli antagonisti libici” che sarebbe in preparazione per i “prossimi due giorni” per trovare una soluzione del conflitto nel Paese Nordafricano. “La dichiarazione del Cairo per trovare una soluzione politica alla crisi libica, ha avuto un esteso consenso da parte dei Paesi confinanti e della comunità internazionale”, ha detto Aguila Saleh all’emittente saudita, rivelando che “vi è un invito a mettere insieme tutte le parti libiche durante i prossimi due giorni al fine di trovare una soluzione della crisi in Libia”.
Per compensare la visita in Italia di Aguila Saleh, il governo spedirà giovedi a Tripoli la ministra degli Interni Lamorgese, la quale dovrebbe incontrare oltre al suo omologo libico anche il presidente del governo di Tripoli Sarraj.
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