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Libia. A Sirte si combatte casa per casa

I ribelli sono riusciti a spingersi verso est lungo la via principale della città, superando una stazione televisiva e costringendo i lealisti a indietreggiare. Gli aerei della Nato hanno pattugliato la zona durante i combattimenti e, secondo quanto riportano i ribelli, gli attacchi aerei hanno distrutto alcuni carri armati delle forze di Gheddafi. Un portavoce delle forze lealiste ha detto alla Reuters che i raid della Nato e i bombardamenti delle forze del governo provvisorio su Sirte hanno provocato 151 morti in soli due giorni. Il portavoce ha aggiunto che il principale ospedale della città non ha più scorte né energia elettrica. I muri lungo la strada principale della città sono crivellati da colpi di arma da fuoco e alcune automobili sono state bruciate davanti a negozi chiusi, alcuni dei quali a loro volta dati alle fiamme. Secondo Al Jazeera i miliziani del Cnt sarebbero riusciti a raggiungere alcune zone centrali, ma vengono colpiti da dietro, nelle zone periferiche. Un nuovo messaggio audio fatto pervenire la notte scorsa alla tv Al Rai da Aisha Gheddafi, ha affermato che “Mio padre sta bene, ha le armi in pugno e combatte sul terreno”, ha detto Aisha definendo “traditori” i dirigenti del Cnt e “una pagliacciata” il nuovo governo. E ha chiesto alla popolazione di “ribellarsi” perché i nuovi dirigenti “hanno già tradito una volta e potrebbero fare lo stesso anche con voi”. Di fatto Muammar Gheddafi continua a rimanere introvabile per i golpisti del Cnt e le teste di cuoio della nato.

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