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La Cina seriamente preoccupata dal rischio di guerra all’Iran

Nella sua edizione per l’estero, Il giorno successivo a quello in cui l’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) ha pubblicato un rapporto sul nucleare iraniano, Pechino interpreta le minacce contro l’Iran come la richiesta di interrompere i propri rapporti con Teheran. Sul giornale appaiono le preoccupazioni dei politici cinesi, divisi tra la richiesta di petrolio iraniano e il timore che gli Usa e i loro alleati chiederanno nuove sanzioni contro la Repubblica islamica, anche con il rischio di un’azione militare. Se l’Iran si rifiuta di fare marcia indietro di fronte alla crescente convinzione degli Usa che stia sviluppando armi nucleari, “i rischi di una guerra aumenteranno”, scrive il giornale cinese, rilanciando le indiscrezioni della stampa secondo cui il premier israeliano Benjamin Netanyahu stia cercando di convincere il suo governo ad autorizzare un attacco militare contro gli impianti nucleari iraniani.

“Qualsiasi azione militare contro l’ Iran sarebbe un disastro per tutto il Medio Oriente afferma oggi in un commento l’ agenzia Nuova Cina, confermando le posizioni già espresse da Pechino. Secondo l’ agenzia «in questo momento tumultuoso la minaccia dell’ uso della forza non aiuterà a raggiungere la pace e la stabilità nel volatile medio oriente, al contrario potrebbe acuire il confronto». «Gli interventi militari si sono ripetutamente dimostrati il metodo peggiore per risolvere le dispute tra diversi Paesi, e la via migliore per distruggere gli sforzi di pace», prosegue l’ agenzia. Citando il ministro degli esteri russo Seregi Lavrov, Nuova Cina sottolinea che «qualsiasi attacco militare contro l’ Iran sarebbe un serio errore, foriero di conseguenze imprevedibili». L’ agenzia aggiunge che un attacco non farebbe che «gettare benzina sul fuoco». “La sola strada per risolvere il problema è quella di riprendere i colloqui tra l’ Iran e le sei potenze mondiali, cioè Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia, Russia, Cina e Germania”

La situazione è ancora in evoluzione e l’incertezza lascia aperta una serie di opzioni. Ma da un loro punto di vista soggettivo, non verrà risparmiato alcun mezzo per sbarazzarsi” della minaccia iraniana, scrive il giornale cinese. “Le ambizioni nucleari dell’Iran si adattano agli interessi strategici di Stati Uniti, Israele e dei Paesi europei”, prosegue il Quotidiano del Popolo. L’Iran è il terzo fornitore di greggio alla Cina, avendo spedito nei primi nove mesi dell’anno 20,3 milioni di tonnellate, quasi un terzo in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il valore del commercio tra i due Paesi è cresciuto fino a 32,9 miliardi di dollari, ovvero oltre il 58 per cento.

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