Il Movimento 15M è sceso nuovamente per le strade di Madrid chiedendo “un cambiamento di paradigma ora!” ad una settimana dalle elezioni generali del 20 novembre prossimo. Ieri migliaia di persone sono partite in corteo dalla stazione di Atocha, la manifestazione ha poi attraversato la Plaza de Cibeles e si è conclusa a Puerta de Sol. Lungo il percorso slogan e canzoni di ogni genere, ma soprattutto contro la crisi economica e le banche, in difesa del pubblico e della partecipazione popolare. “La chiamano democrazia e non lo è”, ed anche “Il popolo unito non sarà mai sconfitto”; “Una legge elettorale più giusta”, sono stati alcuni degli slogan che hanno scandito i partecipanti alla manifestazione. I rappresentanti Movimento 15M hanno denunciato che va chiarito prima delle elezioni il negoziato che le banche stanno facendo con il governo e con i soldi di una crisi prodotta dalle banche stesse a scapito del’istruzione e della sanità.
Una volta raggiunta la Puerta de Sol è stato letto pubblicamente il “Manifesto del 13 Novembre”, e illustrate le misure e le proposte raccolte nelle cosiddette “urne indignate” che sono state poste sabato in diverse parti della Spagna per raccogliere le proposte dei cittadini.
Manifestazioni anche a Barcellona dove venerdi era stata anche occupata la Borsa. Centinaia di persone hanno accompagnato ieri sera l’attivista Esther Vivas alla sede dei famigerati Mossos de Esquadra (la Polizia Regionale Catalana), dove era stata convocata per aver partecipato all’occupazione della banca Caixa de Catalunya. “Le accuse contro di me sono un attacco ad un progetto collettivo anticapitalista che difende un cambiamento di modello economico e sociale” ha detto Esther Vivas parlando al megafono davanti alla caserma della gendarmeria.
Gli ultimi sondaggi a una settimana dalle elezioni vedono il Partido Popular assestarsi tra il 45 e il 47% dei consensi, con un forte margine di vantaggio sul Psoe fermo attorno al 30%.
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