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Navi da guerra russe e statunitensi si incrociano al largo della Siria

La portaerei “Admiral Kuznezov” e la grande nave antisommergibile “Admiral Ciabanenko” hanno attraversato il Mediterraneo alla volta delle coste siriane. Le due navi da guerra della Flotta Settentrionale Russa hanno getteranno le ancore a Tartus, vicino Latakia In questa città costiera siriana la marina da guerra di Mosca ha una base sin dai tempi dell’URSS ed il cui utilizzo è stato rinnovato con accordo intergovernativo solo pochi anni fa.

Nonostante le autorità russe e siriane confermino che si tratta di una missione di routine pianificata da tempo, questo viaggio sottolinea, se mai fosse possibile dimenticarlo, che la Russia in Siria Russia ha dei solidi interessi politici nonché commerciali e cosa non trascurabile una cooperazione anche di carattere militare.

In queste ore, a quanto riferisce il sito egiziano Youm 7, navi da guerra USA hanno attraversato il canale di Suez, si tratterebbe della portaerei USS George HW Bush e la rotta sarebbe la medesima delle navi Russe … Tartus .. Siria.

Una mossa, quella della marina USA, a cui fanno eco le parole di Ilary Clinton, secondo la quale per dare una prospettiva democratica alla Siria non basta mettere fine al governo Assad .

Si prepara quindi una nuovo scenario di aggressione neocoloniale sul modello della guerra in Libia. Su questo gli statunitensi hanno una lunga tradizione e vantano milioni di vittime innocenti sacrificate sull’altare della difesa degli interessi statunitensi e dell’avanzata della democrazia.

La Siria è un paese determinante nello scacchiere medio orientale,.Libano, Turchia, Iraq, Giordania, Mediterraneo e Israele ne segnano i confini. Per di più la Siria ha un vulnus nella sua storia ha lottato contro il colonialismo liberandosi dal dominio francese. Molto diversa è la storia degli oppositori con sede a Londra, Istanbul e con protettori in Qatar, Arabia Saudita ed una sostenitrice come la Clinton.

Attaccare la Siria, logorarla attraverso la tensione militare, lo strangolamento commerciale e diplomatico, sono solo alcune delle tattiche per raggiungere un obiettivo strategico, normalizzare la regione e mettere a frutto le sue ricchezze .

Per raggiungere questo scopo bisogna mettere fine all’ostacolo rappresentato dalla via nazionale che Baas, sciiti Iraniani ed Hezbollah hanno provato a tracciare, sotto le insegne dell’islam o del nazionalismo pan arabo. Il nuovo grande medio oriente progettato dall’alleanza tra petromonarchie, Turchia, USA e UE non prevede ostacoli alla messa profitto delle ricchezze e pretende stabilità politica. I movimenti di liberazione nazionale compreso quello palestinese e i popoli arabi saranno le prossime vittime.

Una serie di episodi di carattere “bellico” danno il segno del prepararsi di una aggressione nei confronti del Blocco della Resistenza , formato da Siria, Iran ed Hezbollah. Il probabile sabotaggio alla centrale nucleare di Isfan, l’abbattimento dei droni americano ed israeliano rispettivamente in Iran ed in Libano, fanno da cornice alle azioni armate compiute dall’Esercito Libero Siriano contro il governo di Damasco.

A questo proposito il deputato ed ex responsabile delle relazioni internazionali di Hezbollah Nawaf Moussawi nel sottolineare la fedeltà al “Blocco della Resistenza” ha ribadito che quella che si sta combattendo è una guerra asimmetrica che vede da un lato forze come Hezbollah contrastare sul terreno militare forze di gran lunga superiori.

“La resistenza (libanese) continua a smantellare le reti di spionaggio israeliane, grazie alle quali nemico sionista pensa di prevalere, accorgendosi però ogni volta del contrario “

Ultimamente Hezbollah ha dichiarato di avere scoperto e disattivato un dispositivo statunitense per il monitoraggio delle comunicazioni segrete del Partito di Dio. Secondo Moussawi questo rappresenta anche un successo che dimostra il grado di sviluppo delle capacità tecniche e d’intelligence della Resistenza libanese.

Il rappresentante della resistenza sciita libanese ha messo in evidenza che grazie ad “Hezbollah che continua ad contrastare questo nemico (imperialismo USA e Israele) rafforzando di giorno dopo giorno la sua capacità di resistenza, allontana l’aggressione ” israeliana ” contro il Libano”. Moussawi ha continuato che “se noi fossimo stati deboli, avrebbero invaso il nostro paese e ha attaccato il Libano come la Siria “, una delle ragioni più importanti per cui oggi stanno ritardando l’aggressione della NATO alla Siria è la realtà strategica che siamo stati in grado di dimostrare nel 2006”.

Nota a cura della Commissione Internazionale della Rete dei Comunisti

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1 Commento


  • Cosimo

    Tutto sangue inutilmente vesato, l’occidente soccomberà comunque sotto il peso economico della Colosso Asiatico. Il petrolio mediorientale è destinato a far andare le auto cinesi e indiane, mentre noi non avremo neanche più i soldi per comprarle.. le auto

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