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Romania: dopo proteste salta il governo. Arrivano i tecnici?

Il primo ministro romeno Emil Boc ha annunciato oggi le dimissioni sue e del suo governo di centro destra, pesantemente contestato da manifestazioni di piazza sfociate nelle scorse settimane in durissimi scontri di piazza. «Ho preso la decisione di presentare le dimissioni del governo», ha annunciato in diretta Tv il premier al termino del consiglio dei ministri per «distendere la situazione politica e sociale del paese». Boc ha chiesto al parlamento di dare presto la fiducia ad un nuovo governo. 
Il governo guidato da Boc a partire dal 2009 ha introdotto una serie di impopolari tagli alla spesa pubblica per risanare le finanze del Paese che però ha precipitato milioni di romeni nella povertà più nera. Tra queste il taglio di decine di migliaia di posti di lavoro nel settore pubblico, una forte sborbiciata ai salari e alle pensioni e l’aumento delle imposte dirette e indirette. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata una legge – fortemente voluta dal Presidente della Repubblica Traian Basescu – che tagliava l’assistenza sanitaria e mirava a privatizzare molte delle strutture sanitarie del già disastrato paese.

Provvedimenti necessari  – si era giustificato il governo – per soddisfare le condizioni imposte dal Fondo monetario internazionale per la concessione di un maxiprestito che ammonta a 20 miliardi di euro. “So che ho preso decisioni difficili, ma i frutti iniziano a vedersi”, ha sottolineato incredibilmente durante la conferenza stampa il capo del governo dimissionario. 
Man mano che le proteste di piazza si estendevano, i consensi per il Partito liberal democratico di Boc sono scivolati al 15% rispetto al 21% registrato a dicembre (comunque già in netto calo rispetto alle scorse elezioni). Gli osservatori non escludono l’ipotesi di un governo tecnico che traghetti il paese fino alle elezioni parlamentari previste per la fine di quest’anno. In maniera che nessun partito debba prendersi la responsabilità di strizzare ancora di più i romeni in nome dei diktat dell’Unione Europea e del Fondo Monetario Internazionale. A favore di un governo tecnico si era già espresso la settimana scorsa Victor Ponta, leader del partito di centrosinistra Usl mentre altre formazioni dell’opposizione vorrebbero andare a elezioni immediate per capitalizzare il malcontento popolare contro il centrodestra. Intanto il presidente Basescu ha nominato poco fa alla carica di primo ministro ad interim Catalin Predoiu, che era ministro della giustizia nell’esecutivo uscente. 

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