Dopo la strage di Kandahar in cui un gruppo di Marines ha assassinato 16 civili afghani, per lo più donne e bambini, i talebani alzano il tiro, legittimati da una ondata di sgomento e rabbia del popolo afghano contro gli incessanti e sempre più gravi crimini degli eserciti occupanti. Proprio per cercare di riprendere in mano la situazione nel paese occupato questa mattina il ministro della Difesa di Washington, Leon Panetta, aveva annunciato una visita a sorpresa nel paese. Ma è stato accolto nientemeno che da un attentato nella blindatissima base militare britannica di Camp Bastion, nella a provincia di Helmand.
Oggi pomeriggio, mentre l’aereo su cui viaggiava Panetta cominciava l’atterraggio sulla pista della base, un uomo ha scagliato l’auto che guidava oltre la rete di recinzione entrando sulla pista e ferendo un militare di guardia. L’auto si sarebbe incendiata, non è chiaro se perchè conteneva un ordigno, e l’uomo che la guidava sarebbe stato arrestato.
Secondo la versione ufficiale fornita dagli occupanti la rotta dell’aereo su cui viaggiava il ministro della difesa sarebbe stata deviata per sicurezza subito dopo l’atterraggio. Il Pentagono e la Nato tendono nei loro comunicati a ribadire e mettere in evidenza che il segretario alla Difesa, Leon Panetta, e gli altri occupanti dell’aereo su cui viaggiava non sono stati “in nessun momento in pericolo”. Ma numerose fonti confermano che l’auto esplosa sulla pista era un’autobomba – un pick-up militare che era stato in precedenza rubato – e che l’afghano alla guida – un dipendente civile della base – ha subito gravi ustioni. Ora l’attentatore sarebbe ricoverato in un ospedale e piantonato a vista dai militari di Washington.
Ieri una delegazione ufficiale del governo fantoccio di Karzai era stata attaccata dai talebani mentre si recava nella regione di Kandahar per visitare i luoghi dove nei giorni scorsi era avvenuta la strage: gli scontri a fuoco sono durati a lungo. Una vera e propria battaglia che è costata due morti, mentre le strade delle città del paese continuano a vedere manifestazioni antiamericane e contro l’occupazione militare.
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