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Siria: i curdi contro il Cns. L’Iraq avverte: al Qaeda prepara attentati

Militanti delle organizzazioni legate ad Al Qaeda stanno entrando in Siria dal territorio dell’Iraq per mettere a segno attentati terroristici nel paese: a denunciarlo è stato oggi a Baghdad il governo iracheno. ”Abbiamo intelligence e informazioni attendibili secondo cui membri della rete terroristica di Al Qaeda sono passati in Siria, per aiutare, fare da intermediari ed eseguire attacchi terroristici” ha denunciato il ministro degli Esteri iracheno, Hoshiyar Zebari, durante una conferenza stampa. I cui contenuti naturalmente sono stati finora ignorati dai grandi network internazionali.

Intanto la distanza tra i curdi siriani e le opposizioni riunite nel Consiglio Nazionale si fa sempre più netta. Il leader dell’opposizione curda a Bashar al Assad – Sherkoh Abbas – ha accusato in una intervista al quotidiano turco Hurriyet il Consiglio Nazionale Siriano, appoggiato da Ankara e considerato dagli occidentali il principale interlocutore nel paese, di volere ”sequestrare” la rivolta e di puntare a istituire un regime islamico. ”Il Cns vuole sostituire il regime attuale con un regime diverso, islamico di natura, guidato dai Fratelli Musulmani. Non riconosce i diritti dei curdi, degli alawiti, dei cristiani e delle altre minoranze” ha denunciato il leader della Assemblea Nazionale Curda (Anc) siriana. Per il leader curdo il ”Cns ha una agenda nascosta per arrivare a un regime islamico, sunnita, arabo e nazionalista in Siria, escludendo i curdi e le altre minoranze”. Stando al leader dell’Anc ”la gente sul terreno non considera più il Cns quale suo rappresentante”. Abbas ha anche ribadito che nel dopo-Assad i curdi ”non accetteranno nulla che non preveda almeno un governo federale”.
Ancora più netta l’opposizione al Cns a alle ingerenze turche e saudite nel paese quella espressa da altri gruppi curdi, vicini al Partito dei Lavoratori del Kurdistan attivo in Anatolia, che in territorio siriano stanno formando delle milizie popolari per reagire ad una eventuale invasione dell’esercito turco.

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