Ricordiamo solo per dovere di cronaca che esiste l’art. 11 della Costituzione che vieta all’Italia di partecipare a qualsiasi guerra. Non è la prima, non sarà l’ultima volta. Ma continueremo a dire che l’Italia è un volgarissimo paese imperialista; persino servile e conto terzi, come in questo caso.
E sottolineiamo che l'”ammiraglio tecnico”, Giampaolo De Paola, è contemporaneamente responsabile politico e vertice militare. Alla faccia della divisione dei poteri che dovrebbe essere obbligatoria in un paese liberale. I “conflitti di interesse” che fanno scandalo sono solo quelli del vecchio satiro di Arcore….
Afghanistan, gli aerei italiani bombardano i talebani
Gianandrea Gaiani
I quattro cacciabombardieri italiani AMX Acol del 51° Stormo dell’Aeronautica militare schierati a Herat effettuano diverse operazioni di bombardamento contro gli insorti. Le fonti del Sole 24 Ore non rivelano il numero di raid messi a segno né il numero di bombe sganciate o di talebani uccisi ma è certo che le incursioni sono state effettuate sia nel settore occidentale del Paese posto sotto il comando italiano sia in altre aree su richiesta del comando alleato di Kabul. Il pieno coinvolgimento dei jet italiani nei raid aerei condotti dalle forze aeree alleate è stato autorizzato in gennaio dal ministro della Difesa, Giampaolo di Paola, dopo due anni di impiego dei velivoli limitato alla ricognizione o, in caso di emergenza, all’attacco con i soli cannoncini di bordo. Già l’anno scorso l’allora ministro Ignazio La Russa aveva cercato invano il consenso del Parlamento ad autorizzare l’impiego di bombe sui nostri velivoli schierati a Herat.
Dopo aver informato le Commissioni Difesa di Camera e Senato il 28 gennaio scorso Di Paola annunciò che «tutti i mezzi che abbiamo useranno tutte le loro capacità perché abbiamo il dovere, oltreché il diritto, di difendere i nostri militari, gli amici afghani e gli alleati». Da allora però nessuna notizia è stata resa pubblica circa i raid aerei italiani e il loro esito effettuati in un contesto di crescenti tensioni tra le forze alleate e il Governo afghano per i danni collaterali, cioè le vittime civili provocate accidentalmente dai militari dell’International Security Assistance Force. Anche i jet italiani, inseriti nella Joint air task Force, applicano le sempre più stringenti regole d’ingaggio rese necessarie dalla priorità di ridurre i danni alla popolazione e che di fatto impediscono di sganciare ordigni in presenza anche solo supposta di civili e impongono l’impiego di bombe sottopotenziate per limitare il raggio d’azione delle esplosioni.
Gli AMX non sono certo al loro primo impegno bellico. Vennero impiegati nel 1999 sulla Serbia e, aggiornati nella versione Acol, l’anno scorso sulla Libia in bombardamenti di precisione. Imbarcano bombe a guida laser e satellitare Gbu-16, Gbu-32 oltre a bombe dotate del sistema di guida ad alta precisione Lizard. In questi giorni gli AMX sono impegnati con altri aerei alleati per attaccare i talebani nel sud della provincia di Farah, nell’ambito di un’offensiva italo-afghana denominata “Rete per gamberi” tesa a scardinare le roccaforti degli insorti in Gulistan, distretto dal quale gli italiani si ritireranno in ottobre e che verrà presidiato da sole forze afghane. L’operazione vede impegnati circa 3 mila militari italiani e afghani, droni Predator ed elicotteri da trasporto e attacco.
da Il Sole 24 Ore
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ennio
Missione di pace o di guerra poco importa. E comunque verso persone che, pur stando distanti da noi, attentano al nostro stato attraverso il terrorismo. Non dimenticate i 51 soldati morti e gli innumerevoli feriti. Diventa logico predisporre azioni tese a limitare gli atti terroristici. In poche parole, secondo me, dal momento che abbiamo deciso di stare lì, facciamo bene a difendere i nostri soldati anche con i bombardamenti. Rispetto le opinioni discordanti dalla mia, ma io la penso così.
Francesco
Penso che ogni popolo deve essere lasciato libero di vivere, di crescere, di imparare dai propri errori e di scegliere come migliorare. Alla fine e col tempo arriverà a darsi delle regole di convivenza, magari diverse dalle nostre, quelle che molti chiamano democrazia. Nel frattempo dobbiamo rispettare la loro diversità e il loro modo di vivere o di morire. Che siano poi gli USA a imporre con la guerra quella che loro chiamano libertà, mentre si tratta di conquista, è talmente falso e assurdo che non merita nessun commento. La triste realtà è sotto gli occhi di chiunque voglia conoscerla. Noi stessi, del resto fino a pochi anni fa eravamo in guerre tra le “diverse “regioni”, il papa faceva le sue guerre di conquista, torturava e bruciava le “streghe” . Siamo un poco maturati, qualcos è migliorato, non molto ripensandoci. Sono sempre più convinto che i terroristi siamo noi e loro le nostre vittime innocenti, non sono loro che ci invadono, siamo noi che vogliamo comandare a casa loro.