Londra ‘privatizza’ carceri e polizia
Leonardo Maisano – Il Sole 24 Ore 12 luglio
«Se le idee politiche avessero un copyright, quelle di Margaret Thatcher sarebbero un imbattibile best seller». A metà anni Ottanta era questa la battuta che circolava fra commentatori inclini ad omaggiare il governo conservatore. S’adattava a tante realtà quante potevano essere raggiungibili dalla compiacenza dei media filo Tory, ma nessuno può contestare che la “Vendita dello Stato”, come la definì un giovane economista, Cento Veljanovski, porti le stigmate della signora premier. Margaret Thatcher ha teorizzato, elaborato e qualche volta esagerato la cessione dei beni pubblici per cambiare le regole del gioco sociale, ridando centralità all’individuo e forza al ceto medio.
Una storia che ha tagliato tre decenni, fenomeno trasversale della scena politica britannica esportato nel mondo. Fino al 2008. La crisi del credito è, infatti, lo spartiacque di una dinamica che si va ora correggendo. Non solo perché le banche inglesi sono state di fatto (quasi) tutte nazionalizzate, ma anche per l’apparente inversione di marcia sulle liberalizzazioni, quella deregulation che da decenni porta per mano la cessione del patrimonio dello stato. Certe liberalizzazioni, almeno.
Il light touch alla regolamentazione dei servizi finanziari è considerato concausa del credit crunch. Recuperare le briglia sciolte su un cavallo che è stato prima potentissimo creatore e successivamente distruttore di ricchezza, continua a non essere facile. Le cronache dell’allegra gestione del tasso Libor per volontà di Barclays, Rbs e compagni, lo confermano. Insieme con l'”errore” da nove miliardi di dollari sui derivati del desk londinese di Jp Morgan. Per questo la Banca d’Inghilterra tornerà a prendere le funzioni delegate alla Fsa in una stretta che sembra andare contro la storia del Regno Unito.
Una linea di continuità
È in realtà un abbaglio. Londra si corregge e corregge le esagerazioni della City, ma l’impegno sulle privatizzazioni e sulle liberalizzazioni è immutato. Dopo aver venduto tutta l’argenteria di famiglia, come si doleva l’ex premier Harold McMillan molto prima che il “misfatto” si fosse compiuto, si mette mano agli ultimi capisaldi della gestione pubblica: ospedali, polizia, carceri.
Una prigione non sarà mai Bp, né un ospedale potrà essere British Gas, o un ufficio di Scotland Yard macinare gli utili di British Telecom. E infatti non si ragiona su improbabili Ipo, ma sulla frontiera individuata da David Cameron per dare sostanza al fumo della Big Society, impronta ideologica che stenta a lasciare il segno.
La “scoperta” è l’uso estremo dell’outsourcing, ovvero del travaso di funzioni dello Stato a enti privati. Secondo una stima diffusa da analisti di Hsbc, da oggi al 2015 il mercato del lavoro in concessione raggiungerà i 5 miliardi di sterline sulla spinta dei ministeri di Giustizia, Difesa e Lavoro.
Sicurezza, lo Stato arma i privati
di Giovanna Faggionato – Lettera 43 del 23 Giugno 2012
Erano un marchio di fabbrica, un mito come i magazzini Harrod’s o la Union Jack. I bobby inglesi, famosi tanto per il manganello facile, quanto per l’efficienza nelle indagini, sotto la scure degli scandali che hanno funestato l’estate del 2011 – dai riot di Hackney road alle collusioni con il clan dei Murdoch – stanno vivendo il loro declino. Tanto che Scotland Yard è stata anche tagliata fuori dalla gestione della sicurezza per l’Olimpiade di Londra 2012.
Downing Street ha scelto infatti di affidarsi alla G4s, la compagnia numero uno al mondo per la sicurezza privata – 650 mila dipendenti in 125 Paesi – che ha commesse nelle carceri israeliane e nelle istituzioni europee, gestisce campi di detenzione per immigrati clandestini e può vantare anche la fornitura di servizi al Pentagono.
CONTRATTO DA 350 MILIONI DI EURO. Con l’esclusione dei poliziotti, il suo contratto in vista dell’Olimpiade è lievitato da 86 a 282 milioni di sterline (da 106 a 350 milioni di euro): la richiesta di guardie private è aumentata da 2 mila a 10 mila unità. Inoltre alla società è stato appaltato anche l’addestramento di oltre 20 mila persone, militari compresi.
LONDRA SPENDE PIÙ DI WASHINGTON. Ma Londra 2012 è solo una delle tante commesse che l’amministrazione pubblica ha affidato ai contractor con l’intento di risparmiare.
Persino il Financial Times, il quotidiano della City, ha avvertito: dagli Anni 80 il ricorso alla sicurezza privata in Gran Bretagna è cresciuto in percentuale più che negli Stati Uniti. Eppure gli Usa hanno appena deciso di affidare ai contractor anche la sicurezza degli aeroporti.
Dalle carceri all’accoglienza dei rifugiati: tutto nelle mani dei contractor
Ora che lo scandalo Murdoch ha fatto rotolare le teste del numero uno di Scotland Yard, Paul Stephenson, e del vice John Yates, le crepe nella pubblica sicurezza inglese sono sotto gli occhi tutti.
Ma è dalla fine degli Anni 90 che il settore privato ha preso spazio poco a poco. Per esempio, il peso degli appalti governativi sulle entrate del ramo inglese di G4s è passato dal 15% del 2006 al 27% del 2011. E fonti interne riferiscono che nel 2012 rappresenterà la metà dei ricavi.
La ragione è da cercare nei tagli che il governo di David Cameron ha imposto ai ministeri – il 20% della spesa – inclusi quelli strategici per la sicurezza: Giustizia, Difesa e Interni.
CONTRATTO SULL’IMMIGRAZIONE. La G4s ha ottenuto appalti per la gestione della sicurezza, ma anche delle pulizie di scuole e ospedali. E ha pure rinnovato – per 250 milioni di euro – il contratto con l’Agenzia per il controllo delle frontiere per gestire l’accoglienza dei richiedenti asilo.
VERSO L’AMPIAMENTO DEGLI APPALTI. Secondo le associazioni per i rifugiati i migranti hanno presentato 773 reclami e segnalato 48 casi di aggressione da parte dei contractor. Numeri che però la compagnia contesta.
In Gran Bretagna già 11.500 persone sono detenute in carceri gestite da privati. E si stima che già entro la fine dell’anno potrebbero salire a oltre 17 mila. Inoltre, il ministero della Giustizia vorrebbe ampliare l’esternalizzazione dei servizi.La privatizzazione della polizia vale 4,3 miliardi di euro
Gli affari sono quindi destinati a crescere. La Gran Bretagna sta per affrontare la più imponente ondata di privatizzazioni dell’ordine pubblico della sua storia. Per un giro d’affari di 4,3 miliardi di euro da spartire tra tre big della security: G4s, Serco e Sodexo.
ESTRENALIZZAZIONE DELLE INDAGINI. La nuova frontiera è l’esternalizzazione delle analisi medico-legali e di parte delle indagini.
Stando ai dirigenti della G4s, già 43 corpi di polizia inglesi si sarebbero rivolti alla società per chiedere collaborazione nell’attività di detecting. Tanto che il colosso della sicurezza ha iniziato a pubblicare annunci per assumere poliziotti in pensione con esperienza come investigatori.
POLIZIA LOCALE E PRIVATA. Il tempo stringe. Già nel Lincolnshire la polizia ha esternalizzato più di 550 dipendenti che hanno iniziato a svolgere gli stessi (pubblici) servizi con la divisa della G4s. E a maggio 17 corpi di polizia delle West Midlands hanno deciso di esternalizzare rami di attività per un valore di 1,8 miliardi di euro. Ma altri 10 polizie locali, dal Cambridgeshire al Bedfordshire, sono pronte a seguirle.
L’ondata di privatizzazioni ha fatto scalare alla Gran Bretagna la classifica del ricorso alle società di sicurezza privata, un tempo terreno esclusivo degli Stati Uniti d’America.
Oltreoceano l’appalto dei servizi di polizia ai privati, soprattutto del pattugliamento del territorio, è una realtà diffusa. Quasi in tutti i 50 Stati è attivo un contractor con specifiche competenze: dalla Ohio corporate security contract alla Buffalo creek, fino alla San Francisco patrol che ha pure la licenza d’arresto.
Il raggio d’attività dipende dalle norme in vigore nei singoli Stati, senza però distinzioni tra Sud e Nord.
In Sud Carolina, per esempio, le guardie di sicurezza privata sono paragonate ai pubblici ufficiali, rispondono ai call center e gestiscono il pronto intervento, ma persino il dipartimento di polizia dell’europeissima Boston assume contractor.
UN RISPARMIO DI 1 MILIARDO. A livello federale, poi, una legge approvata a febbraio ha legalizzato l’appalto della sicurezza degli aeroporti alle compagnie private, permettendo di sostituire il personale dell’Agenzia federale dei trasporti per lo screening di passeggeri e bagagli.
Dei 450 scali sorti tra West coast e East coast, già 16 utilizzano i contractor. E tra questi anche l’aeroporto internazionale di San Francisco.
Il Congresso ha calcolato che se i maggiori 35 hub americani passassero alla gestione privata si avrebbe un risparmio di 1 miliardo di dollari nei prossimi cinque anni. L’incubo della crisi, insomma, sembra aver cancellato quello dell’11 settembre e le sue manie di sicurezza.
2,26 CONTRACTOR OGNI POLIZIOTTO. Secondo un rapporto stilato nel 2011 dall’Università di Ginevra, negli Usa sono presenti 661 guardie private contro 292 poliziotti ogni 100 mila persone: un rapporto di 2,26 a 1.
La Gran Bretagna offre invece 193 guardie private contro 226 poliziotti, per un rapporto di circa 0,9 a 1. Mentre Germania e Francia si fermano allo 0,6 e e l’Italia addirittura allo 0,2. Il resto del Vecchio Continente, insomma, sembra ancora affezionato all’ordine pubblico. In tutti i sensi.
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