La polizia militare brasiliana che effettuerà meno casi di” resistenza seguita da morte “riceveranno bonus maggiori. E’ questa è la proposta del comandante generale della Polizia Militare di San Paolo, Ferreira França Roberval, con l’intenzione di contribuire alla riforma della società. L’idea è stata presentata al governatore Geraldo Alckmin (PSDB) e al Segretario della Pubblica Sicurezza, Antônio Ferreira Pinto. La notizia è stata diffusa dalla Radioagencia brasiliana NP.
Il comandante suggerisce anche che il sequestro di armi e sospetti inclusa nella “lista di obiettivi”, definita nell’indice ufficiale, verrà calcolato a partire dalla riduzione della criminalità.
Secondo l’Instituto Sou da Paz, a San Paulo, tra aprile e giugno di quest’anno, 79 persone sono state uccise dalla polizia militare e civile. Nello stesso periodo dell’anno scorso, erano state uccise 73 persone e nel 2010 erano state 71. Dal 2009, la polizia è responsabile di uno su cinque morti commessi intenzionalmente nella città di San Paulo. Secondo l’Istituto ancora, per ogni poliziotto ucciso o ferito nella capitale paulista, 4,2 persone sono state uccise o ferite dalla polizia militare. All’interno dello Stato, la media scende della metà. Il Governatore Geraldo Alckmin approvato tutte le proposte.
La notizia sembra paradossale, ma non lo era per il Brasile dove spesso le forze di polizia hanno agito come veri e propri squadroni della morte. Talvolta i paradossi possono anche trasformarsi in cammino di civilizzazione, un cammino dal quale sembrano ancora assai lontani sia i poliziotti statunitensi che in pochi giorni hanno crivellato di colpi due afroamericani o quelli italiani dove grazie alla Legge Reale ancora in vigore molte operazioni di polizia finiscono con morti ammazzati, spesso da colpi “deviati, di rimbalzo, accidentali, mirati ai pneumatici”. Quella che proviene dalla “violentissima” San Paulo, potrebbe essere un indicatore e una indicazione decisamente in controtendenza.
- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO
Ultima modifica: stampa
