Due nuove giornate di sciopero sono state indette a Madrid dai sindacati dei medici e degli infermieri e dalle associazioni in difesa della sanità pubblica contro il piano del governo della regione, guidato dalla destra, che prevede la privatizzazione di 6 ospedali pubblici e di 27 centri di salute.
Dopo che i primi quattro scioperi non hanno permesso di ottenere nulla dal momento che il governo regionale del PP ha affermato che non intende ritirare il programma, i sindacati e il coordinamento noto come ‘marea blanca’ hanno convocato per il 19 dicembre lo sciopero del personale di assistenza ospedaliera, mentre il 20 dicembre si fermeranno quello medico e infermieristico dell’assistenza primaria, dei pronto soccorso e gli amministrativi della sanità. Per il 16 dicembre, i sindacati hanno convocato invece un’altra grande manifestazione a Madrid, per riproporre una ‘marea bianca’ di camici, come il 18 novembre, con decine di migliaia di manifestanti nelle strade della Capitale. I sindacati temono non solo la perdita di almeno 8.000 posti di lavoro, ma di consegnare ‘chiavi in mano’ a privati, per gestioni trentennali, strutture finanziate con denaro pubblico.
Anche gli atenei iberici sono sul piede di guerra contro la cura a base di tagli e privatizzazioni del governo di Madrid commissariato dalla troika. I rettori di tutte le università pubbliche spagnole hanno deciso di fare fronte comune e il 10 dicembre presenteranno un manifesto contro i tagli alla pubblica istruzione e degli investimenti nella ricerca, che ”danneggiano il presente e il futuro delle università e ostacolano il progresso del paese”.
Già un mese fa la Conferenza dei rettori degli atenei spagnoli (Crue) aveva espresso una forte opposizione ai tagli previsti nella Finanziaria, che hanno ridotto le risorse totali ai livelli del 2005. Ma il malcontento é andato crescendo dal maggio scorso, quando il ministro della pubblica istruzione, Josè Ignacio Wert, ha annunciato ulteriori misure di austerity e risparmio, alle quali i rettori hanno risposto abbandonando in massa la sede della riunione in cui il ministro ha illustrato il decreto legge coi tagli al settore.
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