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Di Massimo Demontis | 21 gennaio 2013
Alla fine in Bassa Sassonia la vittoria di una delle due coalizioni si giocherà per pochissimi voti e addirittura per uno o due seggi.
Secondo le prime proiezioni elettorali la CDU perde il 6 per cento dei voti e si attesta su un 36,4 per cento. I liberali dell’FDP, partner di governo della CDU, contro tutti i pronostici raggiungono un inatteso 10 per cento.
Successo anche per i verdi tedeschi, i Grünen, che crescono del 5,6 per cento ottenendo un ottimo 13,7 per cento.
Buono anche il risultato dell’SPD. I socialdemocratici speravano in un risultato incoraggiante in vista delle prossime elezioni politiche, soprattutto dopo il crollo nei sondaggi del suo candidato cancelliere Peer Steinbrück. L’SPD cresce del 2,2 per cento e si ferma al 32,6 per cento. Un risultato non eccezionale ma nemmeno deludente.
Forte delusione a sinistra per il partito Die Linke, la sinistra anticapitalista, che ottiene un magro 3,3 per cento e registra perdite per un 3,8 per cento e dunque non entra nel parlamento di Hannover.
Sconfitta bruciante anche per i Piraten, ormai in caduta libera da mesi. Con un risibile 1,9 per cento mancano l’ingresso in parlamento.
Sino all’ultimo voto
Sarà una lunga notte in Bassa Sassonia, una corsa sino al conteggio dell’ultimo voto per decidere quale delle due coalizioni, quella CDU-FDP o quella SPD-Grünen, ha vinto le elezioni.
Avvantaggiata, secondo calcoli statistici, la coalizione uscente tra democristiani e liberali ha più probabilità di prevalere a causa dei cosiddetti Überhangsmandate, una particolarità del sistema elettorale federale tedesco più volte criticata dalla Corte Costituzionale federale.
Gli Überhangsmandate sono quei mandati che scaturiscono quando ad un partito vengono assegnati più seggi di quelli effettivamente ottenuti con le Erststimmen (vittoria diretta nei collegi uninominali) e rispettto a quelli che dovrebbe ottenere con le Zweistimmen, la percentuale dei voti di lista.
Lo strano crollo della CDU e l’ottimo risultato dell’FDP
Il tonfo della CDU della Merkel e del governatore uscente David McAllister, che perde il 6 per cento rispetto alle elezioni precedenti, è un tonfo „sospetto“.
Alcuni sondaggi davano l’FDP in bilico attorno al 5 per cento. I liberali rischiavano di non superare la soglia di sbarramento e di non entrare in parlamento mettendo a rischio la coalizione uscente che governa il Land da dieci anni. In casa CDU qualcuno aveva proposto di „aiutare“ l’FDP con una iniezione di Zweitstimmen, i voti di lista. L’aiuto doveva servire non solo a salvare il governatore McAllister e l’alleanza di governo, ma anche la vacillante poltrona del presidente dell’FDP Philipp Rösler ormai apertamente contesato nel partito tanto che alcuni esponenti ne chiedono le dimissioni.
Che l’aiuto ci sia stato è un dato di fatto. Poco importa se voluto dai vertici della CDU oppure come risultato della scelta di un elettorato che temeva il cambio alla guida del Land. L’aiuto è stato ammesso nel secondo canale televisivo pubblico ZDF dall’amministratore del gruppo parlamentare della CDU Michael Grosse-Brömer il quale ha dichiarato che „alcuni elettori della CDU hanno messo la croce sul simbolo FDP“ per giocare sul sicuro.
L’altro canale pubblico ARD ha anche dato notizia, richiamandosi a dati statistici dell’Istituto Infratest dimap, che molti liberali avrebbero dato la loro Erststimme per la CDU mentre ben 101.000 Zweistimmen, voti di lista, sono migrati dalla CDU all’FDP.
L’ironia di Sigmar Gabriel
Dopo essersi complimentato con i socialdemocratici della Bassa Sassonia e con il candidato a governatore Stephan Weilper il buon risultato, il presidente dell’SPD Sigmar Gabriel ha detto ironicamente:„l’FDP esiste solo quanto viene alimentato con sangue altrui“.
Critici nei confronti del partito nazionale la segretaria generale Andrea Nahles e Peer Steinbrück secondo i quali „avremmo dovuto aiutare di più Stephan Weil, ma non ci siamo riusciti“.
La dura sconfitta di Linke e Piraten
Esce dal parlamento di Hannover Die Linke con perdite attorno al 4 per cento. Nonostante il cambio di guardia nella dirigenza nazionale il partito della sinistra anticapitalista, che pure aveva speso nella sua campagna elettorale il viso della sua donna di punta Sahra Wagenknecht, non riesce a conquistare né la testa né il cuore degli elettori.
I Pirati devono mandar giù una sconfitta bruciante. Dilaniati da lotte intestine rischiano di sparire del tutto. E dire che sino ad un anno fa erano l’astro nascente della politica tedesca e viaggiavano con percentuali a due cifre.
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