Una nuova battaglia stanotte, ha visto contrapposti centinaia di disoccupati e forze di polizia a Kairouan, una delle piu’ importanti citta’ della Tunisia, al centro di una regione dove la disoccupazione e’ altissima. I manifestanti hanno attaccato un posto di polizia, bloccando le principali strade della citta’ con pneumatici dati alle fiamme e con alberi abbattuti e messi sull’asfalto. Una settimana fa c’erano stati altri scontri a Jendouba, nel sud della Tunisia, tra polizia e manifestanti durante una protesta promossa da un gruppo di giovani disoccupati. I poliziotti avevano usato gas lacrimogeni per disperdere i manifestanti ed ha eseguito alcuni arresti tra i disoccupati che protestavano per la mancanza di opportunità di lavoro. La Tunisia, due anni dopo la “rivoluzione dei gelsomini” che ha portato però al potere il partito islamico continua a soffire di forti squilibri regionali con più del 25%, della disoccupazione al sud e nella zona centro occidentale, perdita del potere di acquisto della classe media, corruzione nell’ambito degli affari, inadeguatezza del mercato del lavoro rispetto alle migliaia di laureati disoccupati per mancanza di impiego. Il partito islamico Ennhada adesso al governo aveva promesso un tasso di crescita del PIL del 7% per gli anni 2012-2016; lla creazione di 590 000 posti di lavoro; un’inflazione del 3% per il 2016. Obiettivi del tutto disattesi e che stanno facendo crescere una rabbia sociale soprattutto nei settori giovanili in larga parte disoccupati.
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