Il 5-6 aprile, nella città kazaka di Almaty (dove ieri ci sono stati i primi colloqio preparatori), si terrà il prossimo round di colloqui tra Teheran e il sestetto di negoziatori internazionali. Lo ha spiegato lo stesso segretario del consiglio supremo per la sicurezza nazionale Said Jalili, capo della delegazione iraniana.
Teheran – dicono i negoziatori russi nel “sestetto” – ha parzialmente preso in considerazione le proposte dei 5+1 (i cinque membri del Consiglio di sicurezza dell’Onu, più la Germania). “L’Iran ha presentato oggi il proprio approccio al problema nucleare, nel quale ha preso in considerazione alcuni punti delle proposte fatte ieri dal sestetto”, ha detto il negoziatore russo, il viceministro degli esteri Serghiei Riabkov.
Al contrario, secondo il quotidiano inglese Telegraph, l’Iran starebbe sviluppando un ‘piano B’ per dotarsi di armi nucleari. L’impiano incriminato è quello di Arak, a sudovest di Teheran. Il giornale pubblica immagini satellitari che dimostrerebbero “come l’Iran abbia attivato l’impianto per la produzione di acqua pesante di Arak”, componente fondamentale per rendere operativo un reattore nucleare ed eventualmente per realizzare di una bomba atomica.
Altre immagini della zona del sito di Arak, secondo il giornale, “mostrano che l’impianto è protetto da numerosi missili anti-aerei e da artigliera”, con un dispiegamento di armamenti “superiore a qualsiasi altro sito nucleare del Paese”.
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