Una vera e propria battaglia è in corso da questa mattina e ancora questa sera nel piccolo centro di Ierissos, piccola località della regione settentrionale della Calcidica. Da una parte gli abitanti del paese, scesi in strada da giorni contro l’azienda mineraria canadese Eldorado Gold, e dall’altra i reparti speciali della polizia ellenica e addirittura i reparti antiterrorismo che hanno letteralmente circondato e assediato il villaggio e poi lo hanno assaltato con violente cariche inondandolo di gas lacrimogeni (quelli CS, teoricamente proibiti dalle convenzioni internazionali…).
Dalle notizie frammentarie finora a disposizione pare che la polizia abbia effettuato numerosi arresti – secondo alcune fonti sei, secondo altre addirittura nove – tra i manifestanti, portati via nei blindati della Polizia probabilmente verso Salonicco.
Già ieri altre tre persone, chiamate ad essere interrogati dalla polizia che impone a molti abitanti il prelievo di un campione di Dna, non avevano più fatto ritorno al villaggio. Una lunga assenza di informazioni sulla sorte dei tre che ha inquietato i loro concittadini e ha portato ad una risposta ancora più determinata nella giornata di oggi.
Sui social network e su alcuni blog dei movimenti di sinistra – Partito Comunista, Syriza e altri – i manifestanti e gli abitanti del villaggio denunciano la brutalità dei Mat in assetto antisommossa e l’uso abnorme di lacrimogeni che hanno provocato finora seri problemi respiratori a molte persone, soprattutto anziani e giovanissimi. I gas hanno invaso a tal punto le aule e il cortile della scuola locale – dove alcuni celerini hanno addirittura fatto irruzione a caccia di manifestanti – che un bambino è stato ricoverato in ospedale. Altri tre cittadini di Ierissos sono stati portati per essere curati nel locale nosocomio. Inoltre la portavoce dei comitati che si oppongono alla miniera d’oro ha informato che un ragazzo di 15 anni è stato ferito dalla spoletta di un candelotto lacrimogeno che lo ha colpito alla testa.
I poliziotti sono ufficialmente arrivati nel paese alla ricerca degli attivisti che, nei giorni scorsi, avevano appiccato il fuoco ad alcune installazioni della multinazionale straniera.
Con la scusa di cercare i responsabili del sabotaggio i Mat hanno fatto irruzione in numerose case ed edifici pubblici del piccolo ma combattivo villaggio portandosi via ammanettati numerosi giovani e giovanissimi manifestanti.
Quasi 3000 persone hanno tentato di impedire l’ingresso dei Mat all’interno del paese, mobilitato ormai dal 2011 contro la multinazionale canadese Eldorado Gold Corp.
Azienda che nell’ultima delle “tre dita” della penisola della Calcidica, un territorio che vive di turismo – grazie allo stupendo mare, alla montagna e ai famosi monasteri arroccati sul Monte Athos – vuole installare una miniera d’oro e un impianto di lavorazione, con effetti disastrosi sull’ambiente naturale. “La miniera d’oro porterà lavoro” continua a promettere l’azienda e continuano a ripetere a pappagallo i funzionari e gli esponenti politici greci, tentando di ammansire la protesta popolare che con il passare dei mesi è però cresciuta e si è fatta più determinata. Gli abitanti del paese e di tutta la zona circostante non sembrano avere nessuna intenzione di barattare i propri boschi, la propria acqua, la propria salute con qualche posto di lavoro, nonostante la disoccupazione viaggi spedita verso il 30%. Le montagne che la Hellas Gold, filiale locale della multinazionale canadese, vuole bucare contengono grosse percentuali di arsenico ed altri metalli pesanti, che inquinerebbero irrimediabilmente le falde acquifere di tutta la regione.
Non è la prima volta che lo stato adotta le maniere forti contro il movimento che si oppone alla miniera d’oro, ed in passato più volte i manifestanti sono stati caricati, pestati ed arrestati.
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giancarlo allegrone
evviva i popoli gli abitanti locali reagiscono e lottano contro la violenza del capitalismo multinazionale ed anche nostrano: dalla no tav alla no gold mining