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“Non paghiamo”: irlandesi in piazza contro la troika

Anche gli irlandesi protestano contro l’equivalente locale dell’Imu e un’imposizione fiscale che cresce a fronte di redditi sempre più bassi. La nuova tassa sulla casa – la ‘Household tax’ – é stata introdotta all’inizio dell’anno per volontà del governo guidato dal laburista Kenny per cercare di rimpinguare le magre casse del Paese e di accontentare le richieste della troika. La misura aveva da subito scatenato ampie proteste, con migliaia di cittadini proprietari di immobili che erano scesi in piazza a Dublino ma anche in altre città irlandesi. 
E sabato alcune migliaia di persone sono tornate a manifestare davanti al Castello di Dublino dove si é svolta la riunione informale dei ministri delle Finanze europei. Molti i cartelli contro “la property tax” e anche qualche richiamo al mito irlandese: “San Patrizio ritorna perché qui ci sono troppi serpenti” (la leggenda narra che in Irlanda non ci siano serpenti perché San Patrizio li scacciò). La manifestazione, indetta come giornata di mobilitazione nazionale contro le tasse sulla casa e sull’acqua, ha portato in piazza circa 5000 persone, provenienti soprattutto dalla capitale ma anche da altre località. Il corteo, partito da Parnell Square, ha marciato in direzione del castello di Dublino in cui si stava svolgendo l’incontro tra i ministri europei; l’area era stata blindata dalle forze dell’ordine ma i manifestanti si sono comunque radunati nei pressi del castello scandendo slogan contro le politiche del partito laburista e il ministro per la spesa pubblica Brendan Howlin. I manifestanti hanno protestato contro l’austerity al grido di ‘Cant’ pay, won’t pay’ – ‘Non posso pagare, non pagherò’ – slogan che ha contraddistinto una campagna di boicottaggio e disobbedienza che ha condotto un gran numero di irlandesi a rifiutarsi di pagare la tassa sulla casa.
Ora la rabbia dei movimenti contro l’austerity si rivolge contro il primo ministro Kenny ed un partito laburista tacciato di essersi venduto alla Germania e ai suoi interessi. Moltissimi manifestanti sabato sono scesi in piazza agitando un cartellino rosso, in segno di ‘squalifica’ nei confronti del partito di centrosinistra al governo. “Mostriamo il cartellino rosso al partito laburista – ha detto alla stampa un deputato del Partito Socialista – perchè il Labour ha assolutamente tradito le promesse fatte in campagna elettorale, tutte le ragioni per cui la gente lo ha votato. Sia chiaro che se continua così i laburisti saranno puniti nel voto delle elezioni europee e poi in quelle generali”. 

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1 Commento


  • cassandra

    Per sconfiggere definivamente il neo liberismo e i loro complici che si annidano in tutti i Paesi della UE basterebbero pochi giorni, ma nessuno ha il coraggio di mettersi alla testa della rivolta.
    La soluzione è lo sciopero fiscale a oltranza a livello europeo accompagnato dal ritiro collettivo dei depositi bancari.
    Dal momento che non possono mettere in galera milioni di persone, anche perchè sarebbe troppo costoso, avrebbero la mani legate.

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