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Grecia: 1° maggio con sciopero generale

La Grecia è oggi paralizzata da uno sciopero generale convocato da tutti i principali sindacati del paese contro le politiche governative e le imposizioni dell’Unione Europea, approfittando del fatto che la festività del Giorno dei Lavoratori è stata posticipata alla prossima settimana in quanto coincide con la Pasqua Ortodossa. Alle 11 una manifestazione è partita da piazza Klathmonos, nel centro della capitale, organizzata dai due principali sindacati del settore pubblico – Adedy – e del settore privato – Gsee. ”Il nostro messaggio oggi e’ molto chiaro: basta con queste politiche che danneggiano le persone e rendono i poveri piu’ poveri”, ha detto Ilias Iliopoulos, segretario generale di Adedy.
Anche il sindacato comunista Pame ha portato migliaia di lavoratori e lavoratrici in strada, sempre nel centro di Atene ma in una manifestazione separata. Manifestazioni e cortei si stanno tenendo in tutte le città elleniche. Molto partecipati i cortei anche a Salonicco.

I trasporti pubblici sono fermi solo in parte, visto che i sindacati hanno deciso di far funzionare gli autobus per tutta la giornata, per permettere ai lavoratori e alle lavoratrici di partecipare a marce e ad assemblee, e di scioperare solo durante il turno di notte che inizia alle 21. Invece metropolitane, treni urbani e tram rimarranno fermi per tutta la giornata, fino alle 21. Il trasporto marittimo invece – settore importante in un paese con centinaia di isole – rimarrà paralizzato per 24 ore, fino alla mezzanotte di oggi. Poche ripercussioni per quanto riguarda il trasporto aereo. Gli ospedali offrono solo i servizi di emergenza, le farmacie ad Atene sono chiuse. Fermi totalmente o parzialmente anche altri uffici pubblici e servizi.

Lo sciopero cade a tre giorni dall’approvazione, in Parlamento, di nuove misure imposte al governo Samaras dai rappresentanti della troika – Ue, Bce, Fmi – in cambio di un’altra tranche di prestiti che costeranno cari al popolo greco. Tra le misure approvate nuove decurtazioni salariali – il salario minimo passerò dai 580 euro attuali a 490 euro per chi ha più di 25 anni e a soli 427 per chi ne ha di meno – e il licenziamento entro pochi mesi di 15 mila dipendenti statali.

Lo sciopero contesta anche lo slittamento della Festa del Primo Maggio al 7, un rinvio deciso dal governo su richiesta delle associazioni dei commercianti con lo scopo di massimizzare le vendite in vista della Pasqua ortodossa che cade il 5 maggio. Ma i soldi per comprare, anche volendo, non ci sono. Pochi giorni fa è stato diffuso il dato aggiornato sulla disoccupazione. Arrivata a quota 27,2%, insieme a quella spagnola la più alta dell’intero continente.

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