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Cuba: finalmente libero Renè Gonzalez

René González, uno de cinque agenti dell’antiterrorismo cubani detenuti per più di un decennio nelle carceri degli Stati Uniti, potrà rimanere a vivere per sempre a Cuba. Lo ha deciso un giudice della corte federale della Florida, Joan Lenard, rispondendo positivamente alla richiesta dell’avvocato di René, Philip Horowitz. L’ex detenuto politico potrà quindi rimanere a vivere a Cuba anche se per questo dovrà rinunciare alla sua cittadinanza statunitense su ingiunzione del tribunale di Miami. Renè Gonzalez si trovava già in libertà condizionata dall’ottobre del 2011 a Miami. Era stato autorizzato dalla giudice statunitense a rientrare a Cuba per motivi personali – per assistere ai funerali del padre – ma sarebbe dovuto tornare in Florida ieri, 6 maggio. Venerdì scorso però la Lenard ha emesso una sentenza che di fatto concede la libertà all’uomo, in cambio della sua rinuncia alla cittadinanza statunitense. Ora Gonzalez ha fino al prossimo 16 maggio per recarsi presso l’ufficio di interesse degli Stati Uniti a La Habana (un surrogato della rappresentanza diplomatica di Washington) per realizzare i necessari documenti, senza dover tornare in suolo USA.

“E’ dovuto morire mio padre perché mi si concedesse la possibilità di tornare a Cuba, dopo tanti anni” ha detto visibilmente emozionato Gonzalez intervistato dalla giornalista Rodríguez Derivet, nel corso del programma ‘La Luz en lo Oscuro’ di Radio Rebelde. “Qui sta la mia famiglia, mia moglie Olguita, le bambine e il mio nipotino, e almeno la gioia per essermi risparmiato un anno e mezzo di questa assurda libertà condizionata”.

La sentenza emessa dal tribunale di Miami lo scorso 3 maggio concede finalmente la libertà al primo dei cinque cubani dichiarati ingiustamente colpevoli di terrorismo per aver, all’opposto, consegnato alle autorità statunitensi documenti che provavano il coinvolgimento di gruppi terroristici e criminali cubano-americani in piani che miravano a compiere crimini e attentati sia sul suolo cubano che statunitense. Purtroppo rimangono rinchiusi nelle carceri nordamericane, ormai da 13 anni, Gerardo Hernández, Antonio Guerrero, Ramón Labañino e Fernando González.

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